corso parapendio 01 2005La presentazione del corso si è svolta venerdì 25 febbraio. La settimana successiva ha nevicato da matti… Un altro corso che comincia bene… Ma noi siamo stoici e teniamo duro nonostante tutto!

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Vista la montagna di neve che ha fatto ai primi del mese disperavo di riuscire a scrivere dei campetti prima della pausa Pasquale, e sono stato molto vicino a non sbagliarmi.

Invece il gran caldo arrivato dopo il 10 ha sciolto tutto a tempo di record e così domenica 20 ci siamo trovati per la prima lezione del corso 2005. Per la verità anche questa lezione ha rischiato di saltare perché 2 giorni prima mi sono beccato l’influenza. Però non potevo tirare un altro “pacco” a quei cari ragazzi… e così, un po’ (tanto) acciaccato, li ho portati a scoprire il campetto di Camol. La neve dalla parte che ci interessa non c’è più ma tutto attorno è ancora pieno e il disgelo ha trasformato il fondo del “catino” in una specie di palude. Non mi era mai capitato di vedere tanta acqua in campetto: nel punto più basso c’era quasi un metro d’acqua. Incredibile! Comunque l’importante era che il vento fosse giusto: 7-8 km/km frontali. Ideale, e il paciugo in fondo ha aiutato i ragazzi in occasione di qualche arresto brusco (non vi dico lo stato dei pantaloni a fine giornata).

Complice il bel vento e la smania di cominciare i ragazzi hanno cominiciato fin da subito a fare grossi passi avanti. Già il terzo tentativo, quello di Daria, ha visto un primo dignitoso stacco. Da lì è stato tutto un correre su e giù. Devo ringraziare Francesco che mi ha dato una grossa mano. Nelle condizioni in cui ero non sarei mai stato in grado di seguire il primo comapetto di 11 persone. Ah già, i nomi, che sbadato: Gianni, Giovanni, Amedeo, Matteo, Antonio, Valentino, Francesco, Stefano, Paride, Iuli, Valter (tornato nel corso dopo una lunga pausa) e Daria, che essendo l’unica ragazza diventerà presto, suo malgrado, la beniamina del corso, con tutti gli onori e gli oneri del caso. Già è stata la prima del gruppo a staccare i piedi…

Abbiamo cominciato presto, verso le 11. Era prevista una introduzione teorica ma l’ho ridotta al minimo perché non vedevo l’ora di tornarmene a letto… Malgrado la giornata non proprio primaverile i ragazzi si sono divertiti e solo a fatica sono riuscito a convincerli a ripiegare verso le 15. Credo che più di qualcuno lunedì mattina abbia avuto qualche crampo sparso… Ovviamente non per tutti è andata bene fin da subito, però la media è alta e le premesse sono buone. Anche se qualcuno ha cominciato mettendosi l’imbrago a rovescio…

Il debutto comunque è stato estremamente positivo, anche grazie a due bottiglie di prosecco doc offerte da Gianni a fine giornata e molto apprezzate dai compagni.

Ora subito una pausa per le feste pasquali ma da aprile di riparte alla grande!

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Dopo la pausa per le vacanze pasquali il corso è ripreso la domenica successiva, 3 aprile. Sono stato incerto se annullarlo in segno di lutto per la morte di Papa Giovanni Paolo II ma poi ho pensato che era meglio farli volare un po’.

Così la mattina alle 10 ci siamo trovati al tilly’s per la teoria: normativa. Un po’ noiosa ma necessaria. Pausa pranzo nel giardino interno del locale e poco prima delle 13 siamo saliti al campetto. La giornata era spettacolare con cielo blu e temperatura mite. Peccato che a Camol il vento, a causa del forte irraggiamento, facesse un po’ le bizze, alternando periodi “giusti” ad altri troppo forti o addirittura da dietro. I ragazzi (c’erano Valter, Gianni, Matteo, Daria, Valentino, Francesco, Iuli, Antonio, Amedeo e Paride) hanno così scoperto che non sempre “sole” vuol dire bel tempo per noi. Era molto meglio due settimane fa con la nebbia e il vento dritto costante…
Non ci siamo comunque persi d’animo, anche perché c’era il “pubblico”: alcuni amici e parenti più un nutrito gruppo di piloti che sono venuti a fare un po’ di gonfiaggi e due aspiranti bipostisti, Italo e Daniele (in uno dei loro tentativi hanno fatto un botto senza conseguenze che è stato sicuramente registrato anche dai sismografi di Belgrado…) . Così, mentre oltre la cresta vedevano passare i “forti” impegnati a tenere ferme le vele nella frizzante aria primaverile, i nostri eroi hanno cominciato i gonfiaggi. Il vento “a salti” ha fatto effetto: se la prima volta era filato tutto liscio, al punto che mi era venuto il dubbio che avessero già volato per conto loro, quest’oggi non sono mancate le esibizioni.

Valter è stato vittima di un paio di micidiali combinazioni vento zero/vela veloce che lo hanno portato più volte ad avvicinare la barriera del suono, Valentino invece ha preso tanti di quei frontali (prima di staccare!!!!) che ne ho perso il conto. Paride e Iuli devono avere fatto qualche sensazionale scoperta nella valletta a sinistra del campetto perché continuavano a finirci dentro (anche se poi Paride si è preso il lusso di stabilire il nuovo record di distanza volata, arrivando oltre la metà della piana). Amedeo è andato a sprazzi, intercalando gonfiaggi e decolli perfetti ad altri meno ortodossi. Francesco non c’è stato verso di farlo correre: gonfiava ed era già in aria. Per forza poi non facevo a tempo a vederlo atterrare che era già pronto per un altro gonfiaggio. Daria ha fatto alcune pause abbronzatura ma si è comunque molto impegnata. L’ho usata anche come cavia da esperimenti e ha sopportato tutto stoicamente, vendicandosi poi con un tentativo di stallo a 10 m che mi ha fatto perdere 23 mesi di vita. “Tanto ero bassa” ha commentato… Antonio ha dovuto solo correggere la posizione di corsa e poi sembrava non aver fatto altro in vita sua.

Anche Matteo non ha fatto grossi svarioni, quando ha capito che doveva stare sempre DAVANTI/SOTTO alla vela e non DIETRO…

Ho lasciato per ultimo l’eroe di giornata (e non solo per altre tre bottiglie di prosecco…): Gianni! Ha debuttato quasi subito un un tuffo carpiato in avanti a pelle d’orso, tanto per far vedere a tutti di che pasta è fattp. Ma è stato dopo qualche decollo più che buono che ha sfoderato una manovra acrobatica degna del migliore Mike Kung: guadagno di quota di circa 10 metri causa sbuffo di termica, leggera frenata, rilascio dei comandi in uscita con tuffo dell’ala in avanti e conseguente picchiata del pilota. Seconda frenata per controllare la pendolata ed evitare il frontale, corto finale e atterraggio da manuale. Aveva talmente tanta adrenalina in corpo che è tornato su in 10 secondi (cronometrati!) mentre io boccheggiavo semisvenuto a terra…

Verso le 16.30 alcuni hanno cominciato a cedere adducendo imprecisati impegni familiari. Gianni ha stappato le bottiglie distribuendo bianco a tutti quelli che gli capitavano a tiro. E’ comunque avanzata una “bozza” perché avevo detto che “chi beve non vola più”, la vuoteremo domenica prossima… Solo poco prima delle 18 sono riuscito a far ripiegare gli ultimi…

Siamo saliti al panettone per volare in doppio ma alla fine è partito solo Daniele col singolo perché il vento non era tanto per la quale.

Al decollo sud il vento invece non c’era più e così i due Franceschi (220 kg in tutto) hanno saggiamente deciso di rinviare la partenza a tempi migliori. Io avrei dovuto volare con Nadia ma, viste le scarse condizioni, ha preferito tenerselo per una giornata migliore e così ho fatto una planata con Daria. Era al suo primo volo ed è stata davvero una soddisfazione sentirla così emozionata in volo e vederla tanto contenta dopo l’atterraggio (chissà se era più felice del volo o di essere tornata con i piedi al suolo…), capita meno spesso di quanto vorrei.

Questo il suo commento: Domenica 3 Marzo 2005

Primo volo d’aria (in biposto vale lo stesso vero ?!)

Finito campetto verso le 18.00. Divertente, faticoso e personalmente disastrosetto. La mia giornata a quel punto mi sembrava bell’e finita. E invece sul costo, in agguato dietro una curva, mi aspettava un biposto pronto a spiccare il balzo.

E allora com’è andata? A Meraviglia . Un po’ ti senti grande, fisicamente grande e potente e il mondo sotto è così piccolo e controllabile e poi d’improvviso, tutto quel vuoto immenso intorno a te ti rimpicciolisce e ti ritrovi minuscolo, nel nulla. La vela uguale, a tratti ti pare enorme e formidabile a tratti è una fettina di luna da non crederci che ce la fa a tenerti a galla. E così via, un po’ ti manca l’aria un po’ ti senti strapieno di aria, dentro fuori sotto sopra…

E poi lo stupore, lo stupore di non sentirti fuori posto, ma di scoprire che c’è un modo di stare, decidere, andare, insomma respirare e starci veramente bene lì dentro a navigare nel cielo. Insomma in due parole, grazie a quell’angelino custode che mi stava appollaiato dietro, nel mio primo volo non c’è stata paura, solo tanta bellezza. Domenica prossima si replica!!. Forse…

Saluti D’

P.S Ho due curiose strisce color malva sulle braccia dove si fa forza per le bretelle… . Ora, o al campetto ho sbagliato veramente tutto, o la magliettina a maniche corte non è stata una grande idea…

17 aprile. Le previsioni danno acqua ma la mattina c’è un sole che spacca. Pur sapendo che non può durare confermo l’appuntamento con i ragazzi per le 10. Saliremo subito in campetto e passeremo a teoria quando pioverà. Molti in realtà hanno capito che “il bluff” e se ne restano a letto. Alla fine ci saranno Matteo, Valentino, Francesco, Antonio e Iuli. Alle 9 Antonio fa il suo primo biposto, e già questa è una cosa positiva. Ma rimarrà l’unica…

Ore 10.30, arriviamo a piedi in campetto perché un sottile strato di neve marcia blocca le macchine e Matteo ha lasciato la jeep in atterraggio… Il vento è buono, ci sono nuvole ma sembra che tenga. Aprono le vele

Ore 10.40 Matteo è il primo pronto ma quanche “chicco di neve” comincia a colpire la neve. Il vento è ancora ok e così prova
Ore 10.41 seguendo il suo “volo” vedo che da sud sta avanzando una specie di nebbia ma è neve, che cade fitta!

Ore 10.45 anche gli altri hanno fatto un gonfiaggio ma la “bufera” non sembra attenuarsi, anzi…

Ore 10.46 scappiamo di corsa, infilando in macchina le vele ancora a fiocco. Sembra che nevichi polisitrolo…
Ore 11.10 dopo mille peripezie per girare la macchina su una strada che è più viscida di una pista da pattinaggio arriviamo in pedana delta. Appena scesi comincia a “nevicare” pure qua. La cosa strana è che splende una gran sole!!!

Un’occhiata alla valle dei delta chiarisce la situazione.

Non resta che entrare da Silvano per un sostanzioso pasto e, già che ci siamo, mentre aspettiamo i primi gli faccio pure lezione.

I rovesci si susseguono a brevi schiarite, così dopo pranzo scendiamo in atterraggio, ripieghiamo veloci le vele approfittando di una tregua e poi tutti a casa.

Come Daria, anche Antonio ha pensato di scrivere due righe di commento al suo primo volo: Che culo!!!!Sono riuscito a fare il biposto,giusto in tempo. E pensare che volevo starmene a casa a dormire. Posso solo confermare le sensazioni che ho avuto nella mia breve esperienza di paracadutista: il cielo non e’ il vuoto che ti separa dalla tua vela, e’ una dimensione, con le sue regole.Tutto cambia.Trovi limiti e paure nuove,ma una volta a terra tutto e’ amplificato e ti pervade una gran serenita’.Credo che chiunque abbia provato almeno una volta a volare ,guardi il cielo in maniera diversa e si senta incredibilmente vivo. Questo e’ l’augurio che faccio a tutti i miei compagni di corso. Cieli blu Toni

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Primo maggio: una bella domenica! Era ora.

La mattina alle 10 ci siamo trovati per teoria.

Era la terza replica perché si trattava di una lezione importante ma ciò nonostante qualcuno l’ha persa lo stesso. Peccato. Francesco, che l’aveva già vista, è salito per il suo primo biposto, mentre gli altri “sgobbavano” in aula. Beh, in realtà la maggior parte è salita in decollo a vedere lo spettacolo degli olandesi che decollavano mentre in tre si chiudevano in aula. E’ stato così che hanno potuto immortalare l’incosciente qui a fianco che ha avuto l’assurda idea di volare in triposto con due bambini, alla faccia di qualsiasi norma di sicurezza. Se lo prendo…

Verso le 13 si sale al campetto. C’è un po’ di copertura nuvolosa che scherma il sole ma non durerà e alla sera finiremo tutti arrosto… Ad ogni modo il vento, sia pure non perfetto, è molto buono e gira da dietro solo in rare occasioni. Ci sono: Paride, Matteo, Valentino, Antonio, Francesco, Iuli, Gianni, Amedeo e Giovanni. Dovevano esserci anche Valter (bloccato da visita parenti senza preavviso) e Stefano (bloccato a cittadella dalla testata del motore…). I primi cinque sono già piuttosto ben messi e serve solo una verifica finale prima del grande balzo. Valentino ha addirittura già la sua attrezzatura, ma gli presto un imbrago leggero per evitargli faticacce supplementari. Fin dai primi gonfiaggi confermano di essere a buon punto e prima della fine della lezione riescono a fare anche qualche primo tentativo di gonfiaggio rovescio, con alterne fortune per la verità.

Gli altri quattro sono un po’ più indietro, soprattutto Giovanni che è solo al secondo campetto. La bella giornata però aiuta, permettendo di lavorare intensamente per diverse ore (Gianni in particolare continua la sua sfida a ritornare in decollo prima che io volti la testa…). Alla fine Iuli viene addirittura promosso ad honorem ai voli alti come pure Gianni, che però preferisce prima fare il biposto. Amedeo e Giovanni sono quasi pronti. Ancora qualche corsa domenica prossima e ci siamo.

Verso le 17 si chiude: è ora di andare in decollo!!!

Il vento e le condizioni sono ideali: leggera brezza frontale e debole restituzione in painura. Il massimo per un primo volo memorabile. Vista la cura dimagrante a cui è stato sottoposto l’atterraggio paradiso si andrà ad atterrare ai delta. Verso le 18 il primo decollo: Francesco. Esegue per bene tutte le manovre previste e atterra impeccabilmente nei pressi del fondo campo. Trattandosi dei primi voli il secondo può partire solo dopo l’atterraggio di chi lo precede. E’ quindi la volta di Paride, che si prende qualche libertà e qualche richiamo via radio (leggero, per ora…). Valentino invece mi fa alzare un po’ di più la voce con un estemporaneo tentativo di esplorazione a bassa quota della provinciale. Subito richiamato all’ordine rientra immediatamente nei ranghi. Quando atterra, bardato di tutto punto, sembra un professionista alla fine di una gara. Effettivamente ha beccato un po’ di restituzione extra e per un attimo avevo pensato di abbatterlo con la contrarea per farlo atterrare e liberare il cielo al suo successore. Toccherebbe ad Antonio ma con la pausa gli si è preparato davanti un biposto e così dobbiamo aspettare ancora un po’. Anche per lui volo di oltre 12 minuti in leggera restituzione e atterraggio senza problemi. Iuli ha una delle vele migliori del lotto e si vede: arriva in atterraggio con una quota da urlo, con buona pace di Matteo, che deve aspettare. Dopo le manovre previste rimane ancora abbastanza quota per lasciarlo girovagare liberamente per un po’. Dopo l’atterraggio e un’ultima breve pausa parte finalmente anche Matteo, che ha la famiglia che lo aspetta nel vicino bar. Atterra poco dopo le 19 e mi pare contento…

8 maggio. Ci eravamo lasciati 7 giorni fa con i primi voli dei ragazzi qui sopra e ci ritroviamo con il debutto aereo di Gianni. Domenica mattina ritrovo alle 7.20. C’è da volare. Ci sono tutti meno Paride che era un po’ stanco per la sera prima e arriva per il secondo giro. La giornata è spettacolare, tersa e frizzante. C’è un po’ di nord in quota e questo la rende particolarmente instabile. Gli ultimi a decollare troveranno infatti un po’ di termica. Gianni decolla per il primo volo alle 8.20 e qualche secondo. Esce bello tranquillo e fa le sue manovre senza problemi. Non è ancora atterrato che Valentino è autorizzato al decollo ma la vela che gli ho dato lo sorprende e non sale (o sarà lui che non la fa salire?). Risultato: decollo interrotto e 20 minuti a “sgropar cordini”. Antonio lo sostituisce poco dopo l’atterraggio di Gianni. Al secondo volo sono previste blande inversioni di rollio e non va male. Sono le 8.40 quando decolla Iuli che fa lo stesso programma. Tutto ok e anche per lui un primo abbozzo di avvicinamento autonomo ma qualche problema a uscire dall’imbrago perché era regolato un po’ disteso. Matteo stamattina è scatenato e fa subito delle buone inversioni di rollio. Un po’ alto lo stallo in atterraggio. Mentre Valentino toppa il secondo decollo per troppa foga, parte invece bene Francesco che però si limiterà a fare solo quello per bene… Forse è il pettorale un po’ largo o forse le ore piccole della sera prima ma non è molto “produttivo” e rischia un paio di cazziatoni… Alle 9.12 finalmente decolla anche Valentino che, per confermare che la vela non gli va, decolla lento finendo per staccare moooolto basso.

In volo si lascia poi scarrocciare dal vento da est e arriva basso sull’atterraggio. Discrete le inversioni ma ne facciamo poche perché non c’è quota a sufficienza. Ok l’atterraggio.

Mentre gli ultimi ripiegano i primi sono già tornati in decollo, con Paride. amedeo è su che deve fare il biposto. Purtroppo però in decollo sta entrando sempre più forte il vento da est e, dato che la teoria incombe, alle 9.55 tocca farli scendere in auto.
Dopo la teoria e la meritata pausa pranzo si va in campetto.
Amedeo, Daria e Giovanni devono finire il campetto mentre Stefano sembra finalmente intenzionato a cominciarlo 😉 purtroppo il vento, almeno per la prima ora, non è molto favorevole. Le nubi vanno e vengono, a volte molto scure.

Al punto che per una mezz’ora stiamo nella parte piana per poter gonfiare anche col nord e fare qualche abbozzo di gonfiaggio rovescio. Poi finalmente migliora e riescono a fare qualche bel voletto. I “veci” perfezionano il gonfiaggio rovescio e mentre Valentino diventa tanto pratico che probabilmente al prossimo volo partirà così, altri (leggi Matteo) si fanno a volte sorprendere…

Verso le 16.30 il vento gira definitivamente da nord. E’ il segnale. Si ripiega e alle 17 inizia a piovere… Scendiamo in pedana. Lì regge ancora. Se il cumulo scaricherà altrove forse il vento rimarrà abbastanza dritto da permettere i voli serali. Aspettiamo le 18 al bar. Alle 17.55 esce il sole ma purtroppo è stato preceduto da un breve ma intenso rovescio. Il vento in decollo sembra ancora ok così distribuisco il materiale ma nel tempo che impiego a raggiungere l’atterraggio la manica gira inesorabile da nord e dopo un quarto d’ora di attesa sono costretti a ripegare e scendere in macchina.

Un’ultima sosta al Tilly’s per fare quattro chiacchere davanti a una birra e poi tutti a casa.

Grazie a una meteo bizzarra ma alla fine favorevole i ragazzi hanno fatto quasi un corso completo in meno di 12 ore!!!

L’appuntamento è presto, alle 7.20 all’atterraggio delta. Ci sono tre aspiranti-novelli-speranzosi-ex campettisti che devono fare il primo volo. La giornata è serena e ci sono tutti. Anche Valter che è venuto a fare un biposto per ricaricare le pile. C’è, puntualissimo, anche Amedeo che è partito da casa alle 5 e un quarto per arrivare in orario. Le facce da sonno sono parecchie ma, ahinoi, il bar all’atterraggio è chiuso… La fortuna di giornata si manifesta però fin dal mattino: mentre stiamo caricando le macchine ecco che si materializza una dolce e gentile barista che si trova in men che non si dica a sfornare caffè e cappuccini a nastro.
Saliamo, io col biposto. Su le condizioni sono calme, mooolto calme e bisogna aspettare un po’ di vento. Paride come diversivo prova un po’ di sci d’erba sui tappeti sintetici bagnati, con la vela in spalla. Si fa 5-6 metri a slalom prima di riuscire a fermarsi. Complice la pausa e il mio biposto i primi voli decollano un po’ tardi… sono infatti la 8.15 quando Daria fa il suo debutto in società, pardon, in aria. Il volo è regolare e lei esegue le manovre con estrema precisione. Una volta a terra parte Giovanni, anche lui al primo volo, nulla da segnalare, se non la sua mise estremamente… particolare! Ultimo, 10 minuti dopo, Amedeo che però non riesce a sedersi bene e rimane mezzo dentro e mezzo fuori. Stessa posizione che conserva anche in atterraggio, forse pensava di avere le ruote…

Dopo i primi parte Paride che deve provare i primi wing over… Come previsto (è un po’ smanettone) parte con un po’ troppa foga e per poco non gli scappa uno stallo asimmetrico. Una volta regolata la cosa (con un aumento di due ottave da parte mia) le cose vanno meglio. Sopra cominciano a formarsi le prime nubi. Anche oggi la giornata sembra promettere termiche a go go. Peccato che la base sia bassa, pochi metri sopra il decollo. In dieci minuti seguono Antonio (molto buoni i wing over), Valentino (che prova la vela di Francesco) e un Gianni sempre più scatenato. Alle 9 decolla Francesco che ha un imbrago diverso ma gli stessi problemi: rimane in piedi per tutto il volo. Perciò limitiamo le manovre all’essenziale. Quando decollano gli ultimi, Iuli e Matteo, la nube sul decollo è cresciuta ancora e minaccia di avvolgere tutto nella nebbia. Invece “si trattiene”: l’aumento di temperatura la rialzerà in breve di oltre 200 metri. Una volta giù gli ultimi mi volto e non vedo nessuno. Penso siano alle auto, scalpitanti per il secondo giro e invece niente. Un sospetto… La barista è nuovamente impegnata… Ho gli scarponi infangati e non posso entrare a prenderli per le orecchie ma la mia faccia deve essere abbastanza eloquente, perché trangugiano quello che gli è rimasto nella tazza ed escono con le orecchie basse.

Tornano su in fretta ma il primo decollo è alle 10. Le condizioni non sono come domenica scorsa ed è ancora volabile per loro, anche se qualche buffetto è inevitabile. Antonio ha cambiato vela, riprova i wing over (ok) e fa le prime orecchie. Giovanni dopo il primo volo forse si sente arrivato perché fa una corsa di mezzo passo pretendendo poi che la vela lo porti comunque in volo. Lei è troppo buona per castigarlo e si adegua ma aspetta solo che torni in campetto e poi mi sente… Amedeo invece fa un gonfiaggio da manuale, peccato che tocca di nuovo terra col sedere… Valentino gonfia storto, contrasta male e per poco non finisce in un roveto dopo una rovinosa caduta per l’erba bagnata. Parte perciò Gianni che quasi lo segue e invece decolla. Non solo: trova pure una bella termichetta che lo porta sull’ atterraggio con 600 m di quota (quasi tutti quelli iniziali). Seguono Daria, Matteo e Francesco (che finalmente vola comodo!!!) poi i decolli vengono sospesi perché la nube ha ricominciato a ingrossarsi e scendere di quota. Paride, Iuli e Vale con la vela a fagotto devono perciò scendere in auto.

Andiamo al tilly’s per la teoria e un veloce panino prima del campetto. Gianni e Valter vanno a casa. Paride pure, ma solo per un breve pisolino. Purtroppo le condizioni del tempo non promettono nulla di buono. Quando usciamo dall’aula, alle 13, sono quasi sicuro che pioverà. Mi sento con Stefano, che doveva venire a fare campetto, e gli consiglio di rimandare. Un’ora dopo temo per la mia incolumità quando rivedrò Stefano… La giornata non solo ha tenuto ma è pure migliorata. Rimane coperto ma è ottimo anche per volar così spedisco su tutti alle antenne. Sulle prime credono che scherzi e non si muovono, sostando in atterraggio per un quarto d’ora 😉 Poi si convincono e salgono…

Decollo e atterraggio sono nuovi ed evidentemente questo li agita un po’. Il primo a partire, Antonio, è infatti costretto ad abortire perché l’ala si gonfia storta. Ci prova quindi Daria che invece decolla tranquilla. Pochi minutie Antonio è di nuovo pronto a partire per il volo che lo renderà famoso… Il vento è debole, frontale. La vela è quella che gli piace di più. E’ deciso a partire per lavare lo smacco del tentativo fallito. Parte per la rincorsa. L’ala sale. Un’occhiata veloce e via di corsa. Stacco perfetto. Si siede e… strap!!!!!!!!!!! Si ritrova in mano la maniglia dell’emergenza!!!!!!!!!!!!!!! Che fare? il decollo è lontano, sotto di lui un pendio ripido pieno di arbusti (ideale per non farsi male e passare due giorni a tagliare rami per recuperare l’attrezzatura). L’istinto gli è già venuto in aiuto nei primi millisecondi della cazzata galattica che ha fatto: malgrado tutto infatti non ha mollato la maniglia e perciò il pacchetto è ancora saldamente nelle sue mani. A questo punto la decisione è facile: lo prende in braccio, incastrandolo bene dietro al pettorale. Ovviamente niente manovre per lui ma solo un rapido avvicinamento e ancora più rapido atterraggio.

Il vento però è un po’ bischero e dobbiamo fare un avvicinamento particolare. Lo esegue tutto a puntino ma alla fine, quando è ora di girare ed entrare in campo ha un’esitazione (posso anche capirlo vista la situazione) e preferisce tirare dritto, atterrando (bene) nel campo a fianco all’atterraggio. A parte l’adrenalina a mille (per me, lui non so…) tutto ok.

Parte Giovanni che stavolta fa una bella corsa. Dopo di lui Amedeo. Durante la pausa abbiamo regolato meglio l’imbrago e stavolta è comodo. Il volo dalle antenne è un lungo dritto verso l’atterraggio, con qualche manovra alla fine. Sarà che è comodo, sarà che gli piace andare dritto, fatto sta che le virate gli vengono proprio lente. In particolare l’ultima, quella finale. Tira il comando interno ma mappena la vela accenna a girare tira anche l’esterno. Tira uno… e segue con l’altro. Alla fine fa una virata più larga di quella di un 747, passando oltretutto a pochi metri dai nuovi lampioni installati per “illuminarci” in atterraggio… Iuli e Valentino fanno orecchie e pilotaggio con le bretelle posteriori. Nel frattempo è arrivato anche Paride che è ormai pronto in decollo. Il vento è calato e ha una vela nuova. Gonfia con troppa foga. La vela sale male e quando gli arriva sopra ha quasi finito il prato. Prova a fermarsi ma è ormai troppo veloce. L’ala lo solleva di 10 cm e lo deposita dolcemente su una serie di cespugli! Così abbiamo anche il primo infrascato del corso… Meno di dieci minuti e, con la collaborazione di tutti i presenti, il nostro è di nuovo pronto al via. Nel frattempo è decollato Giovanni e il vento è calato. Sono dubbiosi se scendere in auto quando Daria prova con successo un bellissimo decollo. Che cavalieri: l’hanno fatta partire per prima (o l’hanno usata come cavia?). Sono previste le orecchie ma non ho molta fiducia: alle ragazze non riescono mai al primo colpo. Le dico “proviamo le orecchie” e zac… fatte! Non ci credo!

Il secondo tentativo di Paride non è molto migliore del primo, l’ala sale ancora male ma questa volta controlla meglio la propria posizione e parte comunque bene. Peccato che… si sia dimenticato di legare la radio! La giornata più strana del corso continua: ora anche il volo senza radio. Ma tutte oggi? Forse il mio dottore gli ha chiesto di verificarmi le coronarie… La cosa strana è che nella prima parte del volo non mi accorgo di nulla: fa più o meno tutto quello che gli dico!!! Il problema risulta evidente quando inizia gli otto dalla parte sbagliata. Sulle prime penso ha un problema di volume e alzo la voce. Non vedendo risultati passo subito alla “guida manuale” e lo faccio atterrare. Solo quando tocca terra, a 3 m da me, mi accorgo che la custodia della radio è aperta… Ah, dimenticavo: aveva pure un piccolo nodo sulla semiala destra…

Il vento alle antenne si è del tutto azzerato e in atterraggio comincia l’ovest. Non mi pare il caso di insistere così li faccio tornare giù. Risaliranno tutti assieme al decollo sud nel furgone di Bruno (grazie!).

Sono le cinque passate quando Paride decolla, primo dell’ultimo turno di voli (io sono cotto, non so loro). Proviamo orecchie, wing over e 360. Tutto bene fino agli otto per l’atterraggio. Li imposta strani: tira il comando e contrasta col peso. La vela prima nicchia e poi gli scappa ogni volta in avanti veloce. Un po’ alla volta lo correggo. Francesco trova un po’ di termica, poi prova anche lui i wing over. Sulle prime non gli riescono bene ma poi si coodrina meglio. Le orecchie sono ok e fa addirittura quasi tutto l’avvicinamento da solo. Mi limito a qualche lieve correzione. Amedeo lo mando in esplorazione: il traffico in volo è diminuito, così può andare a vedere com’è il panorama verso il tornante della croce. Anche Antonio segue lo stesso percorso. Scendono piano, c’è restituzione. Giovanni prova per tutto il volo a fare le orecchie ma non c’è verso. Piega un po’ la vela ma di chiuderla neanche a pensarci. Quando tocca a Valentino il vento diminuisce (sarà perché lui voleva partire alla francese?). In volo prova le solite tre manovre. I wing over non lo soddisfano ed effettivamente quelli a sinistra vanno migliorati ma anche così non sono male. Iuli è ormai un decano: fa tutte le manovre per bene anche se secondo me tira un po’ troppo i wing over per i voli che ha.

Daria, che aveva inaugurato i voli del mattino, si trova a chiudere quelli della sera. 10 ore prima era una terricola con aspirazioni di volatile e ora è già al quinto volo (come Giovanni). E’ un vero record per noi. Proviamo anche con lei le tre manovre (orecchie, wing over e 360). Tutto ok. Le inversioni di rollio le piacciono parecchio: siccome è ancora un po’ alta, le lascio libertà di scelta per qualche minuto e lei passa quasi tutto il tempo a dondolarsi…

Ovviamente nel dopo volo non può mancare una birretta per sciogliere la tensione (la mia, loro si sono divertiti!) e fare quattro chiacchiere. Sono le 19. Di solito a quest’ora sono in pieno fermento e stanno andando su e giù ma oggi è stata una giornata davvero magica.

Il 22 invece è stata la giornata dei lazzaretti. Gianni aveva mal di schiena perché la moglie lo aveva fatto zappare tutto sabato (nella non tanto velata speranza di impedirgli di volare domenica…). Valentino aveva male a una spalla e mi ha detto “Mi tocca partire alla francese, non ti dispiace vero???”. Antonio aveva un mal di testa tale che la mattina si è limitato a fare da autista, rinviando i voli alla sera. Francesco è rimasto a letto per i postumi di una festa della sera prima. Aggiungete che Daria e Giovanni erano impegnati altrove e non sono venuti e capite bene che la pattuglia era piuttosto magra. Però il bar era aperto 😉

Una volta su aprono e aspettano. Il vento è storto e solo dopo le 8 finalmente si sistema. Il primo a partire è Amedeo, che stavolta ha costretto tutta la famiglia alla levataccia delle 5 e qualcosa (portate pazienza…). Fa le inversioni di rollio e i wing over. E’ un po’ troppo delicato sui freni salvo poi esagerare quando la vela ritarda nella risposta. Risultato: degli otto che sembrano più manovre acrobatiche… Alla mezza delcolla Gianni, che è triste perchè ha perso il suo compagno di avventura. Valter ha infatti deciso per una seconda pausa di riflessione (spero non sia stato per il biposto di domenica scorsa). Fa le orecchie e un bell’avvicinamento.
Lo segue Iuli che deve provare la vela… … … … … … … e le mie coronarie!!!!!!! Lo invito più volte a moderarsi con i freni onde evitare di mettersela per cappello ma lui niente, ci deve avere preso proprio gusto. Comunque alla fine se la cava pure benino. Paride deve provare una vela che non gli voglio daree purtroppo per me gli piace. Ne ero sicuro. Matteo fa le sue belle manovre senza problemi e quasi atterra da solo. Valentino parte alla francese e malgrado questo non si accorge di avere un nodo nei freni. Fa un volo un po’ storto ma non ci sono problemi, salvo alcuni sfottò in atterraggio.

Torniamo su assieme, io devo fare un biposto. Alle 9.43 parte Matteo, seguono rapidamente Paride, Gianni, Amedeo, Iuli e Valentino. Cominciano a prendere le misure e sono più veloci a prepararsi. Un po’ meno veloci nella corsa, che è sempre più fiacca. Si profilano altri campetti all’orizzonte.

Dopo il recupero delle auto andiamo a fare teoria, arriva anche Stefano e proprio con lui andiamo dopo in campetto. Ci segue solo Valentino mentre gli altri optano per una sosta in malga (bast….:)) Il vento è buono e Valentino si perfeziona nei gonfiaggi rovesci: “ma perché si chiamano alla francese” – “e che ne so!!!”

Stefano invece con due assistenti tutti per lui è sottoposto a un tour de force massacrante ma progradisce rapidamente. Con tutti quei su e giù dopo due ore è stufo morto e ci apprestiamo a scendere quando arrivano gli altri. Matteo ha voglia di smaltire un po’ di calorie e gli lascio una vela per un po’. Intanto Stefano va a farsi un biposto-premio 😉

Alle 17 torniamo in decollo. E’ buona e non c’è neanche tanto traffico. E’ arrivato anche Francesco. Venti minuti e Valentino è per aria. Programma libero con l’unica variante del primo avvicinamento a C per tutti, tranne Amedeo che perfeziona (parecchio, complimenti!) le virate. Peccato che in atterraggio venga colpito e abbattuto dalla sua vela ;).

Alle 18 sonop già tutti giù. Il vento è ancora buono e così si sale di nuovo. Vado anch’io che devo fare da zavorra a Italo, che sta facendo l’abilitazione biposto. Sopravvivo 😉

Il vento su sta calando, anche Francesco deve fare un biposto e così i ragazzi escono “a tiro rapido”: 18 minuti e sono tutti in volo (Valentino alla francese con zero vento, peccato per il fuori campo finale…). Quasi tutti… Francesco, al secondo volo con la vela nuova, aggancia un sasso e rompe due cordini dei freni. porc……… Scenderà in auto. Gli altri ok. Quasi ok… Paride gonfia, fa un quarto di passo scarso e si siede. Santa Vela interviene e lo tira di peso fuori dalle piante dove gli spettatori lo vedevano già piantato. Urge campetto, domenica prossima ce lo porto di peso.

Visto che in atterraggio c’è la pizzeria e visto che l’orario è quello giusto ci fermiamo con alcuni dei ragazzi a mangiare un boccone prima di salutarci.

L’ultima settimana di maggio era prevista una sesssione di campetto e di voli al giovedì ma la sera erano pochi e, visto che Stefano aveva molto bisogno di campetto, ci siamo concentrati su quello. Peccato che il vento non fosse proprio proprio il massimo. Alla fine cmq il nostro si è guadagnato il diritto ai voli della domenica mattina. In campetto è arrivato anche il “sostituto” di Valter, Fernando. Si perché per uno che purtroppo ha dovuto sospendere un altro ha cominciato… E’ venuto su senza preavviso e in pratica si è limitato ad osservare il (non eccelso) esempio di Stefano 🙂

Domenica mattina alle 7.30 ci sono invece quasi tutti, mancano solo Gianni e Giovanni. Io ritardo di 8 minuti per un “problema tecnico” (avevo finito la carta igienica) e subito si preoccupano, che cari…

Salgono subito ma il vento è ancora da dietro così tocca nuovamente aspettare le 8 e mezza prima di vedere il primo decollo, quello di Daria, che scalda subito la già di per sè rovente giornata. Ha fatto un primo tentativo di decollo ma non è venuto bene, così si è fermata, le hanno riaperto la vela ed è ripartita. Si è però dimenticata di rifare i controlli prevolo e così è andata in volo con il comando sinistro bloccato dentro ai cordini. Avrebbe potuto anche liberarlo durante il volo, bastava passare fuori la maniglia, ma non si è fidata a insistere. Nel frattempo da sotto io vedevo solo che faticava a girare a sinistra e non era assolutamente possibile capire quale fosse il problema. A un certo punto il mistero in atterraggio si è infittito perché nelle virate a sinistra l’estremità della vela si chiudeva… Ci capivo sempre meno ma il volo si è svolto comunque senza inghippi e Daria è atterrata quasi a centro campo. Mentre si allineava in finale, ormai bassa e a vista, ho capito il mistero: vedendo la maniglia incastrata aveva saggiamente deciso di guidare con le bretelle ma anziché usare la bretella posteriore aveva impugnato saldamente il cordino delle orecchie e le virate a sinistra le faceva con quello, per questo la vela si chiudeva!!! Gli allievi non finiranno mai di stupirmi… Una volta giù lei decolla Stefano per il primo volo… con un nodo pure lui!!!! Dopo un cazziatone storico a chi in decollo c’era ancora (due su due è un po’ troppo e volevo evitare almeno il 3…) guido il neo-piccione verso l’atterraggio. Il nodo è piccolo e non crea problemi, però siamo pur sempre a un primo volo.

Va tutto bene e Stefano atterra felice come una Pasqua. Segue Amedeo che ha una vela in prestito, tanto per vedere le differenze. Wing over e orecchie gfli vengono bene, l’atterraggio è un po’ lungo per la maggiore efficienza di quest’ala rispetto alla sua. Decolla anche Gabriel, oggi in visita per curare una grave forma di astinenza da volo… Francesco fa l’avvicinamento quasi da solo ma ha un problema a una scarpa: si sta staccando una suola. Nastra per bene il tutto ma dopo il secondo atterraggio (non particolarmente duro) il problema si aggrava: le suole le perde entrambe!!! Antonio debutta con la vela nuova, rossa! Fa delle belle manovre ma poi si prende un po’ basso in finale dietro alcuni ostacoli e per un attimo lo vedo di nuovo fuori campo. Invece arriva tranquillo e quasi si stupisce del mio tono di voce in radio. Anche Iuli ha la vela nuova ma lui entra con più margine sul campo con una assistenza molto blanda. Paride prova il traverso della valle dei delta, lo lascio fare tanto è alto e la giornata già tiene (alle 9 c’erano già più di 25 ° in atterraggio). In finale si volta a salutare i compagni che stanno piegando a bordo campo e per poco non si infrasca, altro carico di carne per il frigo. Valentino va un po’ a zonzo così gli faccio fare il C ma fa l’ultima virata basso e così arriva in curva, un po’ inclinato e striscia pesante col culo. Mi accenna al fatto di aver visto qualcosa di simile in un video ma glisso l’osservazione… Matteo atterra da solo, non c’è altro da dire!

Tornano ovviamente su per un altro giro. Daria decolla alle 9.38. Senza l’impiccio del nodo fa bene tutte le manovre e atterra con poca assistenza. Antonio ha preso meglio le misure al campo e stavolta non gli occorre nessun aiuto per l’atterraggio. Stefano fa qualche blanda inversione di rollio e alcuni 360°. Buoni gli otto, ascolta abbastanza. Matteo decolla alla francese ma mi tocca intervenie un po’ per l’atterraggio. Francesco sbaglia il primo tentativo e sulle prime temo una nuova rottura di cordini, invece è tutto ok, meno male. Amedeo ha cambiato di nuovo vela, questa sale più veloce, lui si attarda un po’ e così gli passa davanti, chiudendosi e costringendolo a rifare tutto da capo. Anche Valentino ci sta prendendo gusto a decollare rovescio. Iuli impeccabile (!)

Andiamo in aula per teoria. Si parla di termiche e temporali. Sulle prime sono mezzo addormentati dal caldo ma poi si svegliano tutti e drizzano bene le orecchie…

Fa troppo caldo per costringere tutti al campetto obbligatorio che avevo promesso e poi Paride, quello che ne aveva (avrebbe?) più bisogno la mattina ha fatto due belle corse, forse ha capito… Così saliamo con Fernando che da qualche parte dovrà pur cominciare, Stefano che deve affinare alcune cose e Daria che dice di voler comunque partecipare (contenta lei…) Gli altri si fermano per pranzo e poi recupereranno le auto in vista dei voli serali. Anche oggi il vento è piuttosto bastar.. Dopo un mini tour della conca rincorrendo il vento dritto, ci rassegniamo ad aspettare che sia lui a mettersi giusto. Ci raggiunge anche Amedeo, che aveva portato la famiglia a fare un pic nic in montagna. A tratti si può lavorare e Fernando dimostra un notevole feeling con il mezzo, riuscendo a staccare i piedi praticamente al primo tentativo!

Alle 16.30 il vento continua a saltare e non ne posso più dal caldo, così scendiamo. Da un po’ sono arrivati anche gli altri, che però si limitano a guardare i compagni sofferenti e disidratati…
Io faccio un biposto con Italo, poi seguono i ragazzi. C’è un po’ di termica. Il primo a decollare è Matteo, sono le 17.47. Trova qualcosa per galleggiare ma il campo è lontano e non si possono cercare più di tanto le termiche. Fa tutto da solo, la radio rimane nella mia tasca. Bravo. Dopo di lui decolla Paride che, superata la minaccia del campetto, torna alle sue insane abitudini: praticamente parte da seduto, veno o non vento, piante o non piante… Eh, ma non mi frega più! La prossima volta lo porto in campetto e lo tiro matto. Antonio fa un avvicinamento discreto ma atterra strisciando con i piedi per 5/6 metri.

Il vento è un po’ storto ma dovrebbe sapere che in quei casi si corre… Seguono Valentino (che si “inceppa” a metà virata e finisce quasi dentro alla piscina in costruzione limitandosi invece a un atterraggio sul sedere) e Daria che arriva con vento un po’ strano e quindi leggermente lunga. Amedeo torna alla sua vela e si vede subito che le esperienzxe del mattino sono servite: fa il suo miglior atterraggio, praticamente in punta di piedi!! Francesco entra nel club dei “silenziosi”, quelli cioè che non mi costringono a mettere mano al microfono. Iuli ha il variometro e comincia a usarlo. Decolla prima di Stefano e atterra dopo, totalizzando 18 minuti di volo. Stefano riprova con le inversioni di rollio e alla fine gli vengono pure bene. Pilotaggio con le posteoriori nella norma.

Salgono per il secondo volo ma forse Gianni ha telefonato ai piani alti per non prendersi troppo indietro: il vento ha girato da nord con un’ora buona di anticipo e non c’è niente da fare: giù in macchina, birra e pizza in atterraggio per chi può fermarsi.

Ora una settimana di pausa per la nostra gita a Sarnano e poi vedremo che altro combinano…

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Il primo week end è saltato perché avevamo la gita a Sarnano.

La domenica successiva, il 12, è stata un po’ così. Le previsioni davano l’imminente arrivo di pioggia e temporali, così siamo stati perennemente sul chi vive e i ragazzi hanno fatto solo un volo la mattina presto. Un vero peccato ma subito dopo il volo aveva cominciato a gocciolare in decollo e così siamo andati a fare teoria. Poi si è aperto ma oramai eravamo in aula.

Buoni comunque i voli. Stefano ha fatto le sue prime orecchie, dopo aver “schivato” un paio di frasche in partenza. Antonio sta perfezionando i wing over, come anche Matteo. Francesco ha cambiato scarpe ed è atterrato un po’ lungo (non che le due cose siano collegate). Paride si è preso un altro bel chilo di carne per scarsa corsa in decollo e divagazioni in volo. Valentino ha abortito un decollo e al secondo tentativo non si è accorto di un bel nodo, così ha fatto tutto il volo con la vela che tirava a destra. Nulla da segnalare per Iuli e Gianni, che bravi, par gnanca de averli!

A teoria si parlava proprio di perturbazioni e li ho visti attenti. Però devo dire che quando Valentino ha alzato una mano per fare una domanda non mi aspettavo che chiedesse dove avevo scaricato la clipart dell’esplosione che c’era sulla slide…

Durante la pausa pranzo siamo saliti con Fernando in campetto. Io ero per rinunciare visto il grigio e il forte odore di pioggia che c’era nell’aria, invece lui ha insistito “tanto non ho niente di meglio da fare” ed ha avuto ragione. In campetto c’era a tratti un bel nebbione ma il vento, come sempre in questi casi, era dritto perfetto. GLi ho detto: fammi 5 gonfiaggi per bene senza che parlo e sei promosso ai voli. Lui ne ha fatti sei, uno meglio dell’altro! Non contento gli ho detto: ancora uno (e gli ho messo la vela ben storta): l’ha tirata su, raddrizzata e via.

A quel punto mi sono arreso, stupito e incrdulo (era il suo secondo campetto…) ma lui ci aveva preso gusto e mi fa: “mi spieghi il gonfiaggio rovescio?” C’era poco vento ma ho acconsentito: in atetsa di una giornata più arieggiata per impararlo, tanto aleva che gli spiegassi almeno la tecnica. Dopo le indicazioni del caso gli do l’ok. Lui gonfia, controlla, si gira e parte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! “Colpo di culo” penso. Lui ci riprova e gli viene ovviamente… meglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! A quel punto l’ho fatto ripiegare…

Siamo arrivati giù che era presto per volare, e comunque la maggior parte dei ragazzi era in giro. Siamo rimasti al tilly’s a vedere il dottor Rossi e poi siamo andati ai delta per un po’ di gonfiaggi “alla francese” (Antonio ha coniato anche l’espressione “atterraggio alla francese”). Alle 16 abbiamo messo via, giusto in tempo per evitare la pioggia. Fine della giornata.

Domenica 19 giugno si presenta con una nuovlosità alta e stratificata. Perfetta per gli allievi: se non c’è sole possono volare di più perché le condizioni restano tranquille.

Il ritrovo è alle 74.0 al solito posto. Ci sono Gianni, Francesco, Amedeo, Stefano, Paride e Nando al suo primo volo. Ci sono anche Valentino e Iuli che la sera prima hanno partecipato a Padova a una serata danzante organizzata da Daria. Antonio ha invece preferito dormire un’ora in più e arriverà dopo. Matteo è assente giustificato: sabato si è sposato!!!! Tanti auguri a lui e alla sposa.

Giusto il tempo di caricare ben bene le auto(!!!) e via. In decollo il vento è già ottimo. Primo a partire Nando che fa un bel gonfiaggio e in volo prova le prime manovre. Frena un po’ alto ma per il resto va bene. Gianni perfeziona orecchie e wing over. Buono l’atterraggio, solo leggermente lungo. Stefano sbaglia un decollo, così partono Francesco e subito dopo Amedeo (che stacca piuttosto in fondo al decollo!!). Buoni gli atterraggi, anche se sempre un po’ lunghi. Amedeo fa il suo primo in silenzio radio. Valentino è ormai uno specialista del gonfiaggio rovescio. Ok l’atterraggio. Paride, incredibilmente, stamattina ha deciso di correre!!! Dovrei mandare la notizia ai giornali… In avvicinamento fa degli otto che sembrano più wing over e lo stoppo un pochettino, poi atterra praticamente in centro. Iuli i suoi di wing over li fa ormai a quasi 90° di inclinazione. Però. Mentre sta atterrando, ancora un po’ lungo, Stefano sbaglia il secondo decollo e decide per una pausa di riflessione. Ha avuto una settimana pesante e si vede.

Gli altri tornano ovviamente su. Il primo a ripartire è Amedeo, sono appena le 9.35. Lo lascio solo e fa il suo miglior atterraggio di sempre. Bello in centro. Giù trova Antonio che aveva deciso di aspettare il terzo giro ma dopo un po’ sale, portando su anche lui. Gianni, che segue, atterra anche lui in centro con una minima assistenza. Francesco ok. Valentino gonfia la vela in un momento di ovest forte e, vistala molto stortissima, opta per un saggio stop.
Nando fa il secondo volo: 360° e qualche blanda inversione di rollio. Paride non corre più, quindi è inutile scomodare i giornali. Casomai lunità coronarica di Crespano per gli spettatori… Dopo di lui, Iuli che si prende basso in atterraggio, ma proprio basso. al punto che quasi atterra sul sellino posteriore di una vespa, che si ferma stupita poco pià in là a chiedersi se lo avesse fatto apposta… Valentino parte alle 9.27. Solo 5 minuti dopo Amedeo è già per aria per il suo terzo volo della mattina. Esce, trova termica e prova a girarla. Gli dice bene e in breve tempo è a 1200 m circa sul decollo!!! Atterrerà dopo 25 minuti e dopo un volo panoramico sulla pianura a sud dell’atterraggio. Poco dopo parte anche Stefano che ha ritrovato lucidità e fa un bel decollo. Ok anche l’atterraggio. Antonio è l’ultimo. E’ uscito un po’ di sole (in atterraggio c’è un’afa insopportabile) e sta cominciando a tirare e anche se per ora è liscia tengo a terra gli altri. Quasi a smentirmi Antonio sembra non trovare nulla fino a 300 m dall’atterraggio poi lo vedo girare caparbiamente (senza strumenti, come Amedeo) una debole termica. E’ bravo (e anche un po’ fortunato) e torna ad altezza decollo. Atterrerà a C, da solo, dopo oltre mezz’ora di volo! Si vede che cominciano a prenderci mano 😉

E’ ora di teoria: si parla di chiusure e stalli ma qualcuno riesce lo stesso ad appisolarsi… Verso le 13 andiamo in pedana al fresco per mangiare un boccone. Stanno tornando le nubi così a me passa la voglia di volare (planare dentro un calderone di aria incandescente senza speranze di stare su non è il mio sogno proibito) così sono appena passate le 15 quando i ragazzi ricominciano a volare. Stavolta però andiamo in atterraggio para. I primi due, Amedeo e Nando, arrivano giù un po’ troppo vicini. Se aggiungete che Nando è al terzo volo, che il campo è grande circa la metà dell’altro e che il vento cambia ogni 30 secondi capite bene che ci sono stati momenti concitati… Seguono Antonio, Francesco, Iuli e Valentino (gli altri sono andati a casa). Proprio Valentino mi fa prendere un grosso spavento. Sta facendo gli otto quando lo vedo puntare dritto la gru che è stata installata in un cantiere a bordo campo. Gli dico di girare con un tono via via crescente ma solo all’ultimo vede la gru e capisce perché DEVE girare SUBITO. Il fascio della vela è passato a meno di 5 m dal braccio e io devo sedermi 😉

Grazie alla grande generosità di Bruno i rgaazzi rimediano un passaggio in decollo e così appena un’ora dopo fanno il secondo volo. Nando recupera il precedente volo “a vuoto per traffico” e prova sia il pilotaggio con le bretelle posteriori che le orecchie. Antonio inciampa in decollo e si deve fermare così partono Francesco e Amedeo ma questa volta la star è Iuli che trova una termichetta sui tornanti e totalizza 21 minuti di volo. Un quarto d’ora per Antonio, partito appena dopo. Valentino non si sente bene e passa in attesa che gli passi.

Ci trasferiamo per gli ultimi voli ai delta. Sono arrivati anche Paride e Gianni (che ha portato tutta la famiglia). Stefano (anche lui con la famiglia) è invece un po’ in ritardo a causa del traffico. A proposito, non perdetevi il disegno di Giorgio!

Il primo a partire è Gianni, seguito da Paride. Tutto bene per entrambi. Francesco invece vuol farmi soffrire e decide perciò di entrare in campo a raso del gazebo, delle macchine e dei lampioni. Grazie per averli schivati tutti!!! Nando perfeziona le manovre e comincia a impostare da solo gli otto. Antonio fa dei wing over spettacolari e un nuovo atterraggio a C. Valentino, nonostante il malessere e il vento in leggera discendenza riesce comunque a partire alla francese. Grande! Per Iuli nulla da segnalare.

Gianni torna su per un nuovo volo con Stefano, che nel frattempo è arrivato. Sopra il vento è sempre più scarso ma partono bene entrambi (Stefano dopo un primo tentativo a vuoto). Da sopra giungono notizie pessime sulle condizioni meteo e così organizzo gli altri per i recuperi. C’è da dire però che l’unico che aveva ancora voglia di volare era Nando. Gli altri erano tutti piuttosto cotti 😉

Se continua così fra un po’ leggerete degli esami!!!

Francesco

Iuli

Valentino

26 giugno: Finale pirotecnico per questo mese di giugno che ci ha regalato proprio delle belle giornate!

Ci troviamo presto, alle 7.30, fa già caldo. Manca solo Matteo, che è in crociera… Francesco ha invece un ritardo tecnico e arriverà per il secondo giro. Il primo a partire è Nando, sono le 8.13. In questo round è previsto il ripasso delle manovre d’esame: orecchie, 360° e inversioni di rollio. Tutti se la cavano bene. Avvicinamento a C per Nando e Gianni, guidati. Da soli gli altri con Stefano che oggi deve avere proprio una bella giornata perché parte al primo colpo e atterra da solo. Valentino interrompe a metà il primo decollo e riparte subito dopo. Ok anche le sue manovre ma fa l’avvicinamento stranamente lento, molto frenato. Non succede niente di strano però è un po’ anomalo.

L’ultimo non fa quasi in tempo ad atterrare che i primi sono di nuovo pronti a partire. Bravi. Per il secondo volo gli ordini sono: fate come vi pare, basta che arriviate in atterraggio. Semplice no? Gianni fa di nuovo l’avvicinamento a C ma stavolta da solo, e fa pure centro! Nando lo guido un po’, del resto è solo a 7 voli… Anotnio fa un avviicinamento un po’ “sheckerato” ma, interrogato, dice che lo fa apposta perchè gli piace di più, contento lui… Amedeo ormai è completamente autonomo. Fa dei bellissimi otto e un atterraggio di precisione. Francesco è ancora “freddo”: cicca un decollo perché si ferma troppo a guardare la vela e poi atterra luuuuuuuungo… Paride invece trova un po’ di termica a 200 m sull’atterraggio e riesce a galleggiare per un po’. Alla fine totalizzerà 20 minuti. Valentino parte dopo ma è meno fortunato, non trova ascendenza e atterra prima del compagno. Iuli ha un problema con l’auricolare, non se ne accorge (!) e gira un po’ di termica nel centro della valle dei delta, nel punto che a quell’ora è probabilmente il più turbolento del circondario… Prende delle belle sventole ma non sente nessuno dei miei “appelli all’atterraggio”, dopo una ventina di minuti però si stufa di essere preso a ceffoni e si decide a rientrare.

I più veloci sono già su e pronti al terzo giro. Antonio (Antonio Bandanas per i compagni, ma non chiedetemi perché) deve interrompere il decollo per un cordino impigliato a terra. Nando tutto regolare, Gianni fa una piccola pendolata in atterraggio per una termica che lo sbilancia in finale. Amedeo decolla alla francese ma dopo essersi girato perde un po’ la direzione e aggancia con un paio di cordini un ramo, che per fortuna cede e lo lascia andare, altrimenti passava la mattina a fare il giardiniere! Francesco e Stefano (che conferma di essere in stato di grazia oggi) escono e trovano termica. Alla fine faranno entrambi una ventina di minuti di volo con quote più che discrete. Bene bene.

due modi originali di portare il casco: sulle 23 come Amedeo… …o con cappello da pescatore come Francesco

La teoria è una piccola sofferenza per via del caldo, ma si parla di termiche e cross country, perciò sopportano volentieri 😉

Al pomeriggio per un’oretta sembrava che dovesse degenerare in temporale, poi la minaccia è passata. Io ho volato verso le 15.30 ma era aconra un po’ forte per loro. Così il primo è decollato solo poco prima delle 17. La scelta si è rivelata comunque azzeccata visto come è andata.

Il primo a partire è Paride, cerco di indirizzarlo nella zona dove sembra più probabile salire ma mi ascolta poco e non trova nulla. Solo poco prima di atterrare aggancia qualcosa, ma è basso e appena la perde è costretto ad atterrare. Ancora intorno ai 20 minuti il suo tempo di volo totale.

Lo segue Francesco, che segue una traiettoria leggermente diversa. Anche lui si avvicina all’atterraggio senza trovare granché, ma il centinaio di metri extra che conserva gli permettono di sfruttare meglio il poco che c’è a nord del campo. Si “parcheggia” lì per circa 15 minuti finché un consistente rinforzo di termica non lo spara a 1200. Da lì sarà tutto un girovagare attorno alla valle dei delta e fin sopra il decollo. Totale: 1 ora e 8 minuti, attuale record per il corso, il vario gli registra un bel + 4, non male! In atterraggio “pretende” assistenza, forse temeva di essersi dimenticato come si sta con i piedi per terra…

Antonio, come Paride, non è stumentato e fatica parecchio a centrare qualcosa di decente e resta su “appena” un quarto d’ora.

Valentino è in pratica alle prime termiche serie e fa un po’ fatica a girarle. Ci prova ma spesso le perde. Da sotto provo ad aiutarlo per quanto possibile. La tecnica migliora, ma nel frattempo perde quota e anche lui atterra dopo venti minuti. Il “problema” del primo volo non si è più ripresentato e fa un bell’atterraggio.
Anche i compagni di corso le provano tutte per indurre Paride a fare due passi di corsa. Non c’è niente da fare!

Iuli è ormai esperto, dopo il volo della mattina… Esce, aggancia e sale mentre Francesco stava ancora in parcheggio sotto. Fa anche lui 1200 m di quota (forse di più, ma il vario non ha registrato i picchi) ma preferisce la pianunra: passerà oltre 20 minuti sulla verticale delle piscine. Vabbe’ che erano piene di gente desnuda, ma non è che da un chilometro di distanza si veda poi sto granché… Alla fine per lui 40 minuti di volo.

Amedeo sta provando una vela diversa ed è senza vario. Anche per lui una ventina di minuti di volo e un bell’atterraggio.

Stefano, ora che sta seduto bene, non vuole più scendere. Sta lì, va avanti e indietro e, soprattutto, fa il miglior atterraggio della sua vita. Tutto da solo a pochi metri dal centro. Da manuale.

La vera rivelazione è però Nando. Confermando le buone cose fatte vedere finora esce, trova termica e si fa 40 minuti di volo ben più alto del decollo. Era senza strumentazione e, soprattutto, era al suo nono volo! La giornata ancora una volta lo ha aiutato ma se tiene la testa sulle spalle può togliersi delle belel soddisfazioni.

Solo i primi 4: Paride, Antonio, Amedeo e Valentino, riusciranno a fare un secondo volo (del resto c’è chi ha rischiato di atterrare dopo il loro secondo giro…). Poi il vento gira e non rimane che recuperare le auto.

Una pizza (sulla birra sorvoliamo, che praticamente Antonio aveva già mangiato prima che riuscissero a portargli da bere…) e poi a casa.

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E’ iniziato l’ultimo mese di corso, almeno spero…

Nelle ultime settimane i ragazzi potranno volare anche al sabato. Si comincia il 2 luglio, ritrovo alle 17.30 al solito posto dove ci aspetta una simpatica cameriera. Ci sono Paride, Iuli, Nando e Matteo, che è finalmente tornato, ansioso di riprendere l’allenamento! Un po’ più tardi arriva anche Stefano.

Il tempo di tirare un po’ di riso al novello sposo e salgono al decollo. Sembra quasi buona e infatti c’è ancora qualcosa quando escono, poco dopo le 18. C’è un po’ di ovest: Paride e Iuli si fanno scarrocciare troppo dal vento e a un certo punto devo chiamarli in atterraggio perché si stanno allontanando eccessivamente e cominciano a essere bassi. Matteo non è affatto arrugginito. Senza strumento trova una bella termichetta, fa un po’ di quota e una mezz’ora di volo, chiusa con un atterraggio in silenzio radio. Anche Stefano gira un po’ ma è distratto e mi tocca guidarlo per l’atterraggio. E Nando? Con tutti gli exploit delle scorse settimane mi aspettavo che restasse in volo fino a notte fonda e siccome di notte non si può volare allora l’ho sabotato… Sì perchè, per una serie di coincidenze nella preparazione del materiale, è arrivato in decollo senza moschettoni!!!!! Glieli ho mandati su appena possibile ed è decollato alle 18.50, troppo tardi per sfruttare l’ultima termica di giornata. Poco dopo il vento ha girato da nord e abbiamo chiuso tutto.

Domenica 3 luglio prima trasferta: si va a volare a Valle San Floriano. Ritrovo lì alle 7.30. Manca solo Francesco, impegnato in una gara sul Pasubio (un po’ distratto dai para che aveva sopra la testa…). In realtà al primo volo manca anche Valentino, che si è preso tardi.

Salgono ma il vento è da nord, piuttosto sostenuto. Per un momento penso seriamente di farli scendere in auto, specie quando qualche raffica gli accartoccia le vele. (quello ha fianco non è un barbapapà, ma Gianni dopo la raffica più forte!)

Invece poco prima delle nove la situazione migliora di colpo.

Verificato che non si tratta di uno sbuffo temporaneo alle 9.10 decolla Matteo. Partendo sgancia per metà lo spinotto dell’auricolare e fa tutto il volo con la radio in trasmissione! Ok l’atterraggio, subito da solo per forza di cose ma gestito ottimamente. Gianni fa un po’ di manovre, poi inizia gli otto a rovescia, lo correggo e da lì si arrangia da solo anche lui. Ok Iuli. Paride non corre e fa 10 metri col culo rasoterra… Non c’è speranza! Nando parte e quatto quatto si avvia verso casa sperando che io non lo veda 😉 Che caro! Poi anche lui atterra senza assistenza. Stefano interrompe il gonfiaggio e così parte Amedeo che però non è stato molto attento quando, prima di salire, avevo spiegato le caratteristiche del campo e dell’avvicinamento. Fa un avvicinamento un po’ sui generis e atterra storto, finendo in una specie di mini palude (o maxi pozzanghera) nella parte più bassa del prato. Ci sono 10 cm scarsi di acqua e fango, nascosti nell’erba, e si inzuppa le scarpe. Anche Stefano, partito dopo, ha bisogno di un po’ di aiuto per atterrare. Ok invece Antonio.
Alle 10.20 Gianni è pronto per il secondo giro. Vuol fare il romantico e parte col fiore in bocca! C’è un po’ di vento da ovest… non controlla bene la direzione, o forse ha un nodo… Si avvicina ai ciliegi sulla sinistra… un paio di cordini toccano la pianta per un istante e la vela inizia a girare… Lui sputa il fiore (e basta)… La vela compie un 180° attorno alla pianta… passa a fianco di un secondo albero e col vento in coda lo deposita davanti a una terza pianta sulla quale si stende come ad asciugare! Io mi siedo un attimo mentre chiedo come va… Tutto bene! Atterraggio perfetto (niente affatto semplice col vento in coda)! Con l’aiuto dei compagni la vela è a terra in 3 minuti. I ragazzi già lo chiamano Gianni Frasca, ma io propenderei per Johnny Frasca o Mastro Ciliegio, che Gianni Frasca ce ne sono già tanti 😉 Vedremo…

Nel frattempo partono Matteo ed Amedeo, che erano già pronti e faranno tutto il volo quasi pari, incluso l’atterraggio. Paride cerca scuse per non correre, così parte con gli scarponi slacciati… Per gli altri un secondo volo regolare. Antonio, Valentino e Nando trovano anche qualcosa e fanno un quarto d’ora di volo. Alla fine parte Gianni che esce dritto come al primo volo ma arriva sul campo con ancora la quota del decollo, così lo mando a dare un’occhiata da vicino al castello di Marostica. Atterra dopo una ventina di minuti a zonzo per le colline.

A dispetto delle fosche impressioni del mattino la giornata sembra ideale per un primo volo con termiche serie e così li mando su per un terzo giro. Del resto qui le condizioni sono mediamente più deboli che a Borso e, soprattutto, ci sono in pratica solo loro per aria e non c’è problema di traffico. Paride e Stefano hanno impegni e vanno a casa, un vero peccato!

Il primo a partire è ancora una volta Matteo. Non è strumentato ma la giornata è ottima (verso ovest salgono anche un paio di lavatrici…). In breve è a 1200 m circa. Nando prova una scelta diversa, fatica un po’ all’inizio ma poi anche lui aggancia e sale. Meno fortunato Amedeo che esce proprio quando il primo ciclo si sta esaurendo. Gira il girabile ma scende inesorabilmente. Quando è ormai a metà costone la termica riprende ma, mentre quelli sopra di lui trovano termiche ampie e salgono facilmente, lui più in basso riesce a risalire molto più a fatica e in breve gli tocca comunque venire ad atterrare dopo “solo” 20 minuti. Arriva oltretutto cortissimo, appena dentro al campo senza fare manco una virata!

Gli altri salgono tutti sopra il decollo, a quote varabili tra i 1200 e i 1500 metri. Gianni gira qualcosa svogliatamente e fa 1300 quasi per sbaglio. Poi scende che deve scappare a casa. Ci mette di più a ritrovare il cellulare, disperso in una delle 5 tasche dell’imbrago, di quanto ci abbia messo a scendere… Matteo atterra dopo quasi un’ora di volo. Quando lui arriva, faccio scendere anche gli altri che sono ancora tutti sopra il decollo, o sulle colline ma comunque alti. Questi i “risultati”: Valentino 1300 x 45 min, Iuli 1500 x 40 min, Antonio 1300 x 40 min, Nando 1300 x 1 h (le quote sono indicative!).

Saliamo per recuperare le auto e farci una pizza alla Rondinella, gustandoci anche il panorama. Io e Francesco riusciamo addirittura a farci un volo, peccato solo che il cielo si sia coperto e all’ombra le termiche non regnano… Meglio per i ragazzi… Alle 16 siamo di nuovo tutti sotto a organizzare le auto. Fa un caldo infame. Sopra il vento sta girando deciso da ovest, così cambiamo decollo. Il nuovo prato è molto ampio, anche se poco pendente (Francesco non vede l’ora di vederci all’opera Paride, che però arriva tardi e salta il primo giro). Stendono tutti e sei assieme e nel giro di 3 minuti sono tutti in volo, salvo Nando che aveva una cravatta ed ha dovuto fermarsi e ripetere tutto.

Una favorevole combinazione di restituzione con un timido sole dà ancora un po’ di ascendenza e staranno tutti su una ventina di minuti. Con Nando, Antonio e Valentino che fanno una breve puntata in direzione di Bassano e Iuli che invece gira per le colline a sud ovest. Matteo e Amedeo faticano un po’ di più ma soprattutto il secondo dimostra ancora una enorme caparbietà. Arrivato basso sull’atterraggio gira una cosa quasi inesistente e risale al punto da mettere a terra tutti eccetto Iuli. Si vede che col vario si va meglio…

Strani gli atterraggi… Il vento da sud è meno costante, così si inventano le entrate più originali e io lascio (quasi) fare. Tre su sei atterrano a meno di dieci metri dalla mia macchina. Vabbè che gli dico sempre “visualizzate il centro”, ma proprio la mia macchina devono mirare??

C’è tempo (e vento) per un altro giro ma il caldo ha fatto qualche vittima. Solo Matteo, Nando, Iuli decidono di tornare su. C’è anche Paride, con grande gioia di Francesco…

Stendono ancora tutti assieme. Alle 18.15 il primo gonfiaggio. E’ Paride, che riprova la sua tecnica del “tanto parto uguale” ma questo campo per lui è come la kriptonite e la tecnica non funziona! Partono gli altri. Quando tocca di nuovo a lui prova comunque a correre il meno possibile: non ne vuol sapere di buttarsi in avanti e corre in punta di piedi. Riesce alla fine a staccare ma si è anche guadagnato il soprannomme di Paride Fracci!

Sotto il vento è da nord, serve un avvicinamento a C e così stavolta li guido un po’.

Andiamo a bere qualcosa e più tardi con alcuni ci troviamo anche per una pizza a Semonzo. Ottima giornata!

Gli esami si avvicinano… Venerdì 8 prima sessione di quiz. Sono stati bravi: erano in sei mentre pensavo che non sarebbe venuto nessuno… Sui risultati sorvoliamo che è meglio…

Sabato 9 invece il deserto: un po’ per il tempo incerto un po’ per altri impegni alla fine sono venuti solo in due: Iuli e Nando. Hanno volato di nuovo a Marostica. Una bella planata regalata, visto il tempo che c’era… Forse avrebbero voluto farne un altro ma avevo un impegno inderogabile: la mia prima partita di calcetto da vent’anni in qua (ho propiziato ben due gol alla mia squadra, nel senso “alla mia porta”. Forse era meglio se li facevo volare…)

Domenica era in quarantesimo (perché mi veniva da dire decimo? boh…) compleanno di Stefano e abbiamo festeggiato con un salame al cioccolato portato da Francesco. Prima però hanno fatto ben tre voli in meno di 3 ore, grazie al “brunobus” e al fatto che erano solo in sei: Gianni, Matteo, Iuli, Nando, Stefano e Francesco (in rigoroso ordine di apparizione!).

Proprio Stefano è stata la star di giornata, e voi sapete che qui le star non ci fanno mai una bella figura… Al primo volo si è preso basso dietro il gazebo in disarmo (nella località detta “el posto del mona”) e ha rischiato di atterrare tra la strada e il fosso, oltre che di mandare la vela in negativo a 10 m da terra per stringere la virata. Il contatto col terreno è stato impeccabile, ma i 15 secondi prima… Regolare il primo volo degli altri con alcuni begli avvicinamenti a C.

Grazie a Bruno erano di nuovo su in men che non si dica. Il secondo volo è perfetto per tutti, niente da riferire, a parte l’atterraggio contemporaneo di Gianni e Nando, ma senza intoppi di sorta.

La giornata è decisamente più tosta della domenica precedente però sono stati veloci e c’è tempo per un ultimo volo. Su ora ci sono una ventina di tedeschi (fortuna che non sono troppo mattinieri!). Stefano continua nella sua bella giornata… A causa del traffico apre controvoglia un po’ più in basso del solito e questo lo agita al punto che sbaglia due decolli in fila. Al terzo tentativo parte, ma molto di traverso e vicino agli alberi. Inoltre si è dimenticato di controllare lo spazio aereo fuori dal decollo e passa non lontano dal famigerato Pirex che si è materializzato a filo delle piante sulla sinistra (Pirex è il soprannome di un 79enne polacco che viene regolarmente in vacanza a volare qui e che altrettanto regolarmente si infrasca senza danni: mezz’ora dopo “l’incontro” con Stefano era infatti nuovamente in pianta proprio sotto al decollo e a mezzogiorno era in pedana a farsi un goccio…).

Iuli, Francesco a Nando si spostano sui prati di Borso in cerca di ascendenza ma c’è proprio poco. Sono abbastanza vicini e per un secondo rischio un infarto: vedo infatti Francesco che vira verso il costone e l’ombra sulle piante che gli corre incontro. Ho la netta sensazione che stia per finire nel bosco (piuttosto fitto oltretutto) e invece completa regolarmente la virata perché l’ombra che ho visto era quella di Iuli. Azz… che spavento.

In breve tempo atterrano tutti. Ho posto in campo uno striscione per segnare il centro “ideale” e, come previsto, ne hanno combinato di ogni pur di prenderlo. Dal semplice atterraggio col culo di Matteo al doppio salto mortale carpiato e ritornato di Stefano (che però secondo me ha fatto anche un po’ di scena…).

Come detto dopo i voli ci siamo fatti di torta e prosecco, mentre Matteo, Nando e Iuli facevano ancora un po’ di quiz. Per pranzo siamo saliti in pedana proprio con loro tre. L’idea era volare subito dopo, visto che pareva potesse essere buona. Invece nel giro di un’ora si è formato un bel nembo che ha messo tutti a terra e ha cancellato i voli del pomeriggio. E’ stata però un’interessante lezione meteo dal vivo…

Quasi non ci credo ma sembra proprio che ci siamo. Tra 5 giorni, dal momento in cui scrivo, i ragazzi faranno i loro esami e si leveranno dai… ops… lasceranno il nido! L’ultimo week end di scuola è stato rovente, ma praticamente solo per le alte temperature raggiunte dalle auto in atterraggio. Se escludiamo i ripetuti tentativi di decollo di Stefano, coronati da un’infrascata che cercava da inizio corso, in generale tutto si è svolto regolarmente. Ma andiamo con ordine.

Sabato ci troviamo con Nando, Iuli, Francesco, Antonio e Stefano. Incrediiiibbbile ma vero: Nando è venuto senza vela, vuole solo fare un po’ di ripasso di teoria! Doveva esserci anche Valentino ma aveva capito male l’orario ed è arrivato tardi: il vento aveva girato. Io faccio un biposto di compleanno. Dovrebbe seguirmi Stefano ma non è in giornata. Sbaglia un paio di tentativi mentre i compagni volano e alla fine, quando sembra deciso a fare le cose per bene il vento gira da dietro e tocca pure mandare su una macchina a prenderlo.

Domenica mattina dovrebbero esserci tutti, è l’ultima lezione prima dell’esame… Invece Francesco ha un ritardo e arriva per il secondo giro. Io provo la vela di Valentino, che vuol sapere cosa ne penso. Tutti simulano le prove d’esame e se la cavano bene. Avvicinamenti misti, un po’ a C e un po’ a 8.
Da segnalare una collisione a terra: Stefano atterra a centro campo poco prima di Antonio. Anche lui però punta il centro dell’atterraggio, ormai sono diventati precisi. Atterra 5 m prima di Stefano, che solo all’ultimo tenta una fuga alla “wil coyote che sfugge all’albero che cade”: anziché spostarsi semplicemente di lato corre nella stessa direzione di Antonio che atterra e zac, eccolo infiocchettato per bene.

La giornata è davvero caldissima e oltretutto non è nemmeno buona per stare su. Fanno un secondo volo con molte difficiltà per il vento in decollo che va da debole, a zero, a dietro qualche volta. Paride inciampa e poi quasi si ribalta nel sedersi (non che il primo decollo, sempre in stile paride-fracci, sia stato migliore). Gianni parte basso, storto, verso destra, senza controllare bene la vela. Nando prova alla francese (ma proprio oggi?). Stacca ma non si può definire un bel decollo. Antonio si limita ad andare solo un po’ verso destra. Stefano invece finalmente raggiunge uan delle mete più ambite: si infrasca!. Gonfia, guarda la vela che scarroccia a destra, la segue docile, camminando, finché lei non si ferma placidamente su una macchia di noccioli (non è ancora stagione!). Ovviamente ha scelto l’unico turno in cui non c’erano macchine fotografiche (Francesco mi aveva appena lasciato la sua in atterraggio perché gli facessi due scatti)… Iuli e Francesco, che sono più indietro nella vestizione, scendono ad aiutarlo. Ci vogliono venti minuti buoni ma recuperano tutto senza danni. Nel frattempo partono Matteo, un po’ a destra. Amedeo, abbastanza ok. Valentino, talmente a destra che i tre sotto pensano per un attimo che voglia mettere la sua vela sopra quella di Stefano, tanto ormai il lavoro lo stanno facendo, che ci vuole a tirarne giù due? Invece il suo volo stranamente prosegue… Sotto hanno già cominciato a fare un po’ di quiz di ripasso quando decollano Iuli e Francesco. Cercano di stare su ma oggi non è proprio giornata. Stefano ci mette un po’ di più a sbrogliare il tutto e quando arriva i compagni di corso sono già passati alle libagioni.

In quel momento ho avuto la conferma che sono davvero pronti per l’esame, che hanno capito tutto del parapendio. Gianni ha tirato fuori un frigo di bottiglie di prosecco, Paride due sopresse, Matteo si era preoccupato del pane e Amedeo è finito a fare l’affettatrice… Gli altri mangiano! Eva, la nostra capobarista, ha anche procurato un pezzo di formaggio di pecora fatto da suo nonno, tanto per variare il gusto.

Anche lo spirito di gruppo è quello giusto. Quando Stefano ha impostato il finale Matteo ha abbrancato un panino ed è corso a portarglielo. L’altro non si è fatto pregare e l’ha praticamente azzannato al volo!

Alla fine del festino sul tavolo erano rimasti quattro morti (Francesco ha chiesto serio e preoccupato a chi mi riferissi: si vede che a Milano le bottiglie vuote le chiamano diversamente) e un numero imprecisato di feriti. Fortuna che i voli successivi erano previsti dopo alcune ore perché, come vedete dalla foto, gli effetti collaterali sono stati notevoli. Alla fine sono arrivati ai gavettoni con la grappa Piave e, in un momento di disattenzione, hanno beccato pure me. Fortuna che avevo una maglietta di ricambio ma hanno cmq fatto un errore: l’istruttore è intoccabile fino all’esame. Non sanno ancora cosa li attende sabato!

Nel pomeriggio, mentre ero via, Francesco ha fatto fare un biposto a Matteo. Dovevano cercare delle termiche però la giornata era proprio quella sbagliata. Sono partiti verso le 2 ma oltre a non trovare un ciufolo sono pure arrivati male in atterraggio. L’orario “caldo” e un po’ di vento da ovest che metteva in sottovento buona parte dell’atterraggio si sono rivelati una miscela pericolosa e i nostri eroi hanno fatto un bel botto (in due quando si sbaglia viene sempre un bel botto). Testimoni che erano in quel momento all’ultimo piano del vicino albergo hanno riferito di avere distintamente sentito vibrare la struttura. Le conseguenze sono state limitate, solo qualche graffio e un paio di pantaloni da buttare, ma non penso che riproveranno presto un biposto a quell’ora…

La sera con alcuni ci siamo ritrovati per un ultimo volo, la giornata non è mai migliorata e hanno volato in un’aria grigia e rovente di afa. Nulla da segnalare salvo il fatto che il vento ha girato prestissimo, prima delle 18 in pratica era già da dietro, impedendo il secondo volo.

Ora non resta che attendere… Sabato 23 luglio: giorno d’esami!

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Ci siamo finalmente arrivati. Sabato 23 luglio 2005. Esami finali. Purtroppo non parteciperà Valentino che non ha ancora avuto il nulla osta. Un vero peccato.

La sera prima ci troviamo al Tilly’s per un ultimo ripasso di teoria. Alle 22 inizia a diluviare. Alle 3 e mezza sta ancora piovendo forte e per un attimo dubito delle previsioni meteo. Invece va tutto bene. Alle 6 il cielo è sereno.
L’appuntamento con l’esaminatore è per le 8 ma ai ragazzi ho detto alle 7.30. Meno male perché Amedeo rimane a piedi con la macchina. Cominciamo bene… A parte questo contrattempo sono comunque tutti puntuali, non so perché ma me l’aspettavo… Italo è già in decollo per il volo demo in delta, prima di fare i biposti di abilitazione.

Quando arriva Roberto, l’esaminatore, la tensione non è eccessiva. C’è il BrunoBus già pronto e carico. Un breve briefing e poi su al decollo. Le manovre richieste sono inversioni di rollio e 360°. Qualcuno chiede “e le orecchie no?”… Certo che gli piace incasinarsi la vita a ‘sti ragazzi…

Mentre Italo vola, gli altri salgono e cominciamo. Io mi limito a passare i nomi a Roberto, che prende appunti. Ho la radio per ogni evenienza ma non serve. Mai visto voli più lisci!!! Stefano in verità non rinuncia a un po’ di adrenalina extra e decolla con un nodo al freno sinistro. La vela tende vola un po’ storta ma riesce comunque a completare le manovre richieste.

Nulla, assolutamente nulla da segnalare per gli altri. Una piccola sbavatura per Antonio, che si sposta un po’ troppo a est alla fine degli otto, ma è proprio un’inezia.

Italo fa il doppio in deltaplano. Entrata un po’ bassa ma atterraggio ok, sulle ruote ovviamente.

Finiti i voli andiamo a fare teoria. Altra sorpresa. Altissimi i punteggi: un 93, un 96 e ben cinque 100/100. Come diavolo hanno fatto?? Non me li aspettavo proprio così preparati. Bravi.

Dopo la compilazione dei verbali li chiamiamo dentro, sono un po’ agitati. Immaginano ma non sanno… Ho preparato uno “scherzo” a Gianni per ringraziarlo della grappa di domenica scorsa ma quando lo vedo pallido e tirato non ho il coraggio di infierire. Tutti promossi! Complimenti.
Chiudiamo col predicozzo finale e torniamo in atterraggio per veder volare ancora Italo col biposto para. Il vento è un po’ salterino perché la giornata sta iniziando a pompare ma la presa di contatto a terra è perfetta. Doppia abilitazione! Prima di andarsene Gianni fa un breve discorso di ringraziamento. I ragazzi poi regalano un’utile T-shirt a Francesco…

Foto di gruppo e saluto tutti per tornare in bottega. Sono solo le 11. Siamo stati davvero dei fulmini oggi!

La sera è prevista una cena di festeggiamento. Andiamo all’Antica Abbazia. C’è anche Eva, che per festeggiare il compleanno si è portata un paio di fusti di birra. Come ci conosce… Quando arrivano scopro che il predicozzo non ha funzionato: Paride e Iuli hanno deciso di volare verso le 13. Volevano scoprire perché no glielo avevo mai fatto fare durante il corso. Una volta atterrati (sani), dopo una bella serie di pacche, hanno detto di aver capito il motivo… Speriamo bene.

La mattina dopo, come premio, è previsto un volo dal panettone. Provo ad arrivare un po’ tardi, tanto per rompere i maroni, ma mi sgamano subito. Saliamo, ancora una volta col BrunoBus. Su il vento è da storto. Sarebbe decollabile ma si stanno formando bei cumuli sotto il decollo. Facciamo un salto a cima Grappa in attesa che evolva. Purtroppo la base non si alza, anzi le nubi si compattano. Niente da fare. Scendiamo un po’ e decolliamo da Camol. Nadia si improvvisa segnavento. Fuori c’è già qualcosa e fanno un bel voletto, forse un po’ mosso nei primi metri, in uscita dal decollo. Io, che sono pigro, non me la sono sentita di portare fin là il biposto e vado a decollare al decollo sud, più comodo. Il ritardo mi dice bene perché alla fine faremo uin’ora di volo liscio liscio.

Il corso più sfigato con la meteo che sia mai stato fatto: ben 7 mesi per arrivare agli esami! Un vero record, di pazienza soprattutto.

Non comincerò mai più un corso di venerdì 13…