corso parapendio 1 2002 - Spa-vento in quota logoE’ finalmente iniziato anche il primo corso del 2002. Venerdì 24 febbraio, al Tilly’s ho fatto conoscenza con le nuove vittime di questa irrefrenabile passione.

Chato, nome esotico ma abita qua vicino, ha coinvolto un paio di amici: Daniele e (purtroppo ;-)) Em. Oltre a loro c’erano Marco e Moreno. La serata si è svolta tranquilla, con qualche battuta qua e là e molte domande, specialmente da Em…

Domenica 24, primo campetto, cui si è aggregata anche Alessandra che vuole fare un po’ di ripasso. Prima new entry: Roberto che è venuto a vedere com’è con tutta la famiglia. Giornata bella e soleggiata. Peccato che per arrivare in campetto abbiamo dovuto scarpinare causa neve alta, per fortuna compatta. Una volta su, con la lingua a penzoloni, l’amara scoperta: il vento è a raffiche, a tratti molto forti e di direzione variabile, ossia improponibile. Visto che siamo alla prima lezione, cerco di salvare la giornata aprendo almeno una vela per mostrargliela e magari fare un gonfiaggio. Il vento fa le bizze e così, per riuscire a combinare qualcosa e non farmi trascinare via nel frattempo da una raffica, li metto tutti e 6 attorno alla vela, per tenerla ferma se si agita e spostarla se il vento gira. Decisamente una maniera difficile di iniziare. Dopo un’ora di sofferenza l’aria sembra concedere una tregua e in 3 riescono a provare almeno un gonfiaggio. Quando è la volta di Moreno però, la natura dimostra tutto il suo cattivo umore. Io sto tenendo in mano le bretelle mentre si sta preparando quando arriva una raffica, sembra ok, la vela poi è mezza chiusa… di botto l’uragano! Mi pareva di fare sci nautico: con gli scarponcini puntati nella neve mi ha trascinato per qualche metro, poi l’ho lasciata andare, abbiamo ripiegato (infagottato) il para e siamo scesi.

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Venerdì 1 marzo teoria. Sabato 2 primo campetto “serio”. Le previsioni meteo non sono delle migliori ma è prevista una tregua nella pioggia per qualche ora, proviamo… Alle 13 andiamo in atterraggio delta, salire al campetto è inutile perché c’è la nebbia. Vento stavolta neanche un fiato. Ci sono: Daniele, Marco, Chato, Moreno e Em (che arriva tardi…), non manca l’Alessandra, malgrado la possibilità di staccare i piedi da terra sia zero. I ragazzi fanno un buon lavoro. Tra una goccia e l’altra riescono a diventare abbastanza svelti nei controlli dell’attrezzatura e qualcuno fa anche un paio di bei gonfiaggi. Verso le 15 mettiamo via perché la pioggia infittisce. Solo allora arriva Michele, che si deve iscrivere. Alle 13 era a 3 km di distanza, poi ha sbagliato a chiedere un’informazione e lo hanno spedito in giro per tutto il massiccio del Grappa. Però alla fine è arrivato, giusto in tempo per scoprire che conosce sia l’Alessandra che Moreno. Guarda un po’ come è piccolo il mondo… Domenica 3 c’è l’assemblea della federazione, quindi se ne riparla il prossimo week end, sperando in un paio di giorni decenti.

La riunione della Fivl è andata bene ed eccoci di nuovo qua, il week end successivo per riprendere gli “allenamenti”.

Sabato 9 ci sono: Chato, Em, Daniele, Marco, Moreno e il neoiscritto Michele. Manca Roberto perché è in giro con la famiglia ma in compenso c’è Vebija, un ragazzo macedone intenzionato a partecipare al corso. Giornata di sole splendente e piloti a 2000 m. Alle 13.15 saliamo in campetto dove troviamo ad attenderci Chato ed Em che sono saliti IN BICI!!!!!! La giornata non è delle migliori, con infiltrazioni di vento da nord che rallentano le operazioni ma tutti alla fine riescono a fare diversi gonfiaggi in maniera corretta, persino Michele che era alla prima lezione. Chato in ben 3 occasioni solleva i piedi e in ben 3 occasioni finisce lungo disteso con la pancia perché si “dimentica” di correre quando atterra. Ah, già, dimenticavo, neve non ce n’è quasi più, in compenso per terra c’è una bella pastella di fango e cacca di pecora… Marco si innamora a tal punto della vela che gli ho dato che vorrebbe comprarla subito! Sarà perché è stato il primo a staccare i piedi? Em, malgrado la salita in bici, è pieno di energie e non si ferma se non quando gli aprono davanti 4 o 5 vele tutte insieme. Daniele è un po’ violento nei gonfiaggi ma non se la cava male. Moreno, forse per la giovine età, è quello più ricettivo e alla fine della giornata è forse quello che ha fatto più progressi. Scendiamo verso le 16.

Domenica 10, ritrovo alle 10 ma prima Marco fa un biposto. Gli spiego le manovre basiche e gliele faccio provare. Aveva già volato lo scorso anno e in campetto andava bene, quindi mi sono “fidato” in decollo. Peccato che mi abbia fatto una finta. Cioè ha finto di correre per poi piantarsi di botto. La vela, ormai lanciata per il decollo, ha subito una bella chiusura ma, bontà sua, ha deciso di portarci lo stesso per aria.

In campetto oggi c’è anche Roberto ma manca Daniele. Abbiamo inoltre compagnia. Una scuola tedesca, avendo deciso di attendere il pomeriggio per far volare gli allievi, li ha portati in campetto per fare gonfiaggi. Visto che il vento, a raffiche da tutte le direzioni, non permette altro, spiego ai ragazzi il gonfiaggio fronte all’ala. Incredibile ma vero, nel giro di due ore circa, tutti quanti, incluso il neofita Roberto, hanno imparato i rudimenti di questa tecnica, ancora sconosciuta a molti decani del volo libero. Moreno addirittura riesce più volte con successo a gonfiare, girarsi e fare una bella corsa. Peccato solo che, a causa del vento, gli tocchi correre in salita! C’è anche Florence, del corso precedente, che vuole fare un po’ di pratica con la sua nuova vela. Inizialmente demoralizzata si rifà ben presto mostrando ai poveri maschietti cosa si può fare con un parapendio! Verso le 13 il vento finalmente si mette a posto e riusciamo a fare qualche corsa normale. I risultati migliori li ottengono Marco con un volo di una certa altezza ed Em. che proprio all’ultimo tentativo stabilisce il record provvisorio di distanza volata in campetto. Verso le 14.30 non se ne può proprio più e mettiamo via. Non se la cavano affatto male, qualche ritocco soprattutto al controllo dell’ala e sono a posto. Al Tilly’s ci facciamo panino e birra. Poi tocca a Michele provare l’ebbrezza del primo volo. In decollo si comporta meglio di Marco e anche con lui facciamo un rapido excursus delle manovre più importanti. Dopo sarebbe toccato a Moreno, visto che c’era ancora tempo ma era troppo distrutto per volare e gustarsi il suo battesimo, così abbiamo rinviato. In queste due giornate sono state scattate le prime foto, se volete dare un’occhiata vi avviso che però non è un bello spettacolo…

Sabato 16 ritrovo al solito, alle 13. Ci sono: Em, Roberto, Marco, Chato, Michele e Daniele. A loro si aggiunge anche oggi Alessandra, che vuole fare qualche altro gonfiaggio. Sale con noi anche Morèno, una nuova entrata. Gli manca la visita medica percui verrà solo a “spiare” i compagni. Li accompagna Aldo che, nel suo ruolo di assistente vuole conoscere i ragazzi prima di ritrovarseli in decollo. La giornata è grigia e chiusa, volano in pochi con scarsa visibilità. In campetto invece, visto che è in alto c’è il sole. Alcuni piloti tedeschi fanno gli ultimi voletti lì prima di tornarsene a casa. Il vento è ok, si potrebbe addirittura continuare la lezione di gonfiaggio rovescio della settimana scorsa, ma devono andare a volare… Michele invece preferisce concentrarsi su questo tipo di decollo, anche se ci vorrà più tempo. Em non è in giornata e fa solo due tre corse. Roberto, in pratica al suo primo campetto, se la cava bene, ma c’è ancora qualcosa da smussare. Chato, Daniele e Marco sono quelli messi meglio. Potrebbe essere il loro ultimo turno di fatica. Gli metto un po’ di pressione per vedere come se la cavano. Chato e Daniele bene, Marco invece si agita e comincia a sbagliare qualche decollo, segno che un altro campetto non farà male. Verso le 15 ci raggiungono alcuni ragazzi dei “parapiglia”. In decollo non si vede nulla e almeno fanno qualche gonfiaggio alla francese. Con Alessandra e Stefano proviamo a far “volare” anche Matilde, con un discreto successo, malgrado proprio allora il vento inizi a fare i capricci. Scendiamo poco dopo le 16. Chato dovrebbe fare il doppio ma vista la meteo gli tocca aspettare ancora.

Domenica mattina, ore 9 biposto con Stefano, nuovo acquisto. Alle 10 andiamo a fare teoria. Alle 12.30 pranzo veloce al Tilly’s, durante il quale i ragazzi fraternizzano con altri piloti e con il furetto albino di Vittorio, che morde… (ho anche scoperto che non è parente delle pantegane come pensavo ma dei ben più nobili ermellini…) Poco dopo le 13 siamo in strada per il campetto. La giornata è molto più soleggiata ma, complice la nebbia/foschia che incombe sulla pianura, molti piloti se ne sono rimasti a casa, così c’è molta meno gente del solito in giro. Oggi sono della partita: Em, con più determinazione di ieri, Moreno, Marco e il neoacquisto Stefano con compiti di osservatore. Roberto, scoprirò poi, è a letto con la febbre. Si aggregano anche Daniele e Chato che, pur essendo stati “promossi” a volare, visto che comunque devono aspettare il pomeriggio almeno fanno qualcosa. E Chato fa decisamente qualcosa. Durante un tentativo di gonfiaggio si distrae un attimo e, oppps, la vela finisce sull’unica piantina nel raggio di 200 metri! Marco è più tranquillo e se la cava bene. Emilio ha una vela nuova e ci mette un po’ per raccapezzarsi, ma anche lui fa qualche discreto voletto. Moreno è un po’ arrugginito e all’inizio ci mette troppa foga. Dopo un paio di dritte, voilà. Daniele, fortunatamente, non segue l’esempio di Chato e si comporta a modo… Poco prima delle 3 ci raggiunge Vebija, lo straniero acquistato dalla squadra… E’ al suo primo campetto, sebbene abbai assistito a un’esercitazione la settimana prima. Non so se aveva osservato bene o se è bravo di natura ma già al primo tentativo se ne va in volo. Anche la volte successive si comporta quasi sempre bene. Certo è un po’ “cruo” ma abbiamo tempo per migliorare. Verso le 4 mettiamo via. Moreno deve fare il biposto, così ci fermiamo al decollo sud. Le condizioni sono buone anche per i primi voli, così consegno il materiale e mando a prendere Alessandro, che deve fare da assistente ed è giù in atterraggio. In partenza un intoppo. Lo stabilo del biposto e uno dei tre cordini del freno sinistro si impigliano in qualcosa e si rompono. Andiamo in volo lo stesso perché ormai eravamo “lanciati”. La vela reagisce un po’ in ritardo nelle virate a sinistra ma a parte questo fastidio è tutto ok. Moreno ha così modo di vedere “live” la gestione di una situazione inusuale. Facciamo lo stesso il programma previsto per il biposto didattico. Atterraggio ok. Adesso toccherebbe ai ragazzi ma Murphi è in agguato, come sempre… Il vento ha girato. Provano ad andare dietro le casette, verso ovest ma anche qui, niente da fare. In realtà, dopo una mezz’ora che aspetto vedo uscire una delle vele della scuola. Chiamo per radio e vedo che il pilota reagisce, facendo più o meno quello che gli dico. Ho qualche dubbio ma per evitare guai lo guido. Quando però, al comando di iniziare un 360°, vedo l’ala partire in vite… mando a cag…e Alessandro che si era sostituito a Chato. La condizioni non permettevano un primo volo ma, visto che ormai l’ala era aperta, si è fatto un giro lui… Finisce così la giornata e il week end!

Si dice che Marzo è pazzerello vero? bhè, il week end scorso è stato proprio così e non siamo riusciti a combinare granché. Sabato vento a raffiche fino a 50 km/h almeno. Tutti gli appuntamenti cancellati, con buona pace di quelli che aspettano di fare il primo volo. Le condizioni erano così brutte che ho cancellato “d’ufficio” anche i voli previsti domenica mattina. Scelta azzeccata visto che Aldo, che doveva fare da assistente e ormai aveva programmato di salire in decollo domenica alle 8 si è trovato con un bel nord gelido in faccia, pardon in coda… Io invece, che di questo non sapevo niente, ho fatto un biposto alle 9,30 con Moréno (quello nuovo, non lo stesso di domenica scorsa). Il sole aveva scaldato bene e abbiamo preso qualche bella legnata. Volo didattico comunque tranquillo, il biposto è stato rimesso in perfetta efficienza. Dalle 10 alle 12 teoria, con ottimismo perché se il sole scaldava a quel modo il nord sarebbe stato definitivamente “sconfitto”. Basti pensare che già verso le 10 Nicola era intorno ai 2000 metri (cosa che nelle giornate migliori non capita mai prima dell’una)! Purtroppo mentre noi parlavamo di profili alari e portanza il cielo si è rannuvolato. Il sole, coperto, non ha più scaldato a sufficienza e, tra una termica e l’altra, si è continuato a infilare il perfido nord. Giornata volabile solo per i più esperti, una decina in tutto, che a quanto sembra hanno fatto gran voli in pianura (si mormorava di un delta atterrato dalle parti di Bologna, ma mi riesce un po’ difficile crederci, sebbene la giornata fosse tosta). In campetto quindi nulla da fare. A causa delle improvvise raffiche di vento da tutte le parti, piuttosto violente oltretutto, non siamo andati più in là di un paio di gonfiaggi in piano per i due ragazzi più indietro con le lezioni, Vebija e Stefano. Ovviamente nulla da fare per i voli pomeridiani e giornata finita davanti a una (una, due, tre…) birra al Tilly’s con Marco (che da mezzogiorno in poi, con cadenza regolare, diceva “ciao ragazzi, vado a Feltre che mi aspettano!”, e rimaneva lì) e Daniele che, malgrado la giornata fosse palesemente compromessa, è comunque venuto a vedere se al pomeriggio poteva volare. Forse è solo perché aveva dormito fino all’una, ma di sicuro è una conferma di più di quanto i ragazzi di questo corso siano ottimisti! Settimana prossima c’è l’un tempo mitico meeting, con gare, expo e cotillion. Con i ragazzi andremo in visita sabato pomeriggio e poi vi racconteremo…

Visto il poco lavoro fatto il week end precedente, facendo un eccezionale strappo alla regola si è deciso di fare scuola anche il sabato prima di Pasqua. Solo campetto, perché la folla presente a Borso nel week end era tale da rendere assolutamente impensabile un “primo volo”, fosse pure alle 6 del mattino…

E’ stato così che sabato 30, alle 13, ci siamo trovati con Em e Marco per salire. Vebija e Stefano ci hanno raggiunto dopo, gli altri avevano impegni sparsi… Prima di iniziare, visto che stava partendo la gara siamo andati un poco più in alto per vedere il passaggio dei piloti. Ho fatto alcune foto ma non rendono assolutamente l’idea dello spettacolo mozzafiato di vedere quasi 100 vele in volo contemporaneamente nella stessa termica. Schiodati a viva forza i ragazzi che erano rimasti incantati abbiamo cominciato. All’inizio sembrava che la magnifica giornata di sole e le centinaia di vele che avevamo sopra la testa ci volessero prendere per il c..o perché il vento faceva le bizze. Invece in breve la situazione è migliorata e sono riusciti a fare un ottimo lavoro. Addirittura Stefano, pur essendo al primo campetto, alla fine era praticamente pronto! Anche Vebija è quasi a posto ma entrambi faranno almeno un altro campetto di rifinitura prima di volare. Marco ha ormai risolto i suoi problemi ed è pronto. Em ha finalmente realizzato che per gonfiare e in genere utilizzare il parapendio usare la forza bruta è non solo faticoso e inutile ma anche controproducente! La parola d’ordine della lezione, per lui come per gli altri, è stata “calma”. Alla fine ha imparato a gonfiare praticamente da fermo, guardarsi con calma l’ala sopra la zucca e correre, sempre progressivamente, fino allo stacco. Ce n’è voluto ma ci siamo arrivati. Bravo. Verso le 16 abbiamo messo via, soddisfatti dei progressi, e siamo andati a visitare l’expò. Qui i ragazzi hanno potuto dare un’occhiata in giro, vedere dal vivo soprattutto le imbragature, chiedere delucidazioni e parlare con un po’ di operatori per farsi un’idea di come funziona questo strano mondo. Dopo gli auguri e una birra in compagnia ci siamo dati appuntamento a sabato prossimo. Meteo permettendo vedremo tanti voli!

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Dopo il travagliato mese di marzo, che ci ha regalato alti e bassi meteo entriamo finalmente nel dolce aprile. A dire la verità la differenza si è vista poco, dato che il primo week end è stato completamente nuvoloso. Però non ha piovuto e il vento, almeno in decollo, è sempre stato ok. Così più di qualcuno è riuscito a fare il tanto agognato primo volo. Ma andiamo con ordine…

Sabato 6, ritrovo per il campetto alle ore 13. Ci sono: Stefano, Roberto, Vebjia e basta! Anzi nemmeno tutti, perché Vebjia ci ha raggiunto dopo in campetto. La montagna è coperta per metà ma, appunto, non piove quindi saliamo. In campetto è tornata la neve! sono solo 2-3 cm ma bastano per scivolare. C’è di più, siccome fa relativamente caldo (4/5°) si sta sciogliendo tutto e nel giro di mezz’ora le vele sono fradice e pesano almeno il doppio. A questo aggiungete che il vento non è poi così buono e capirete il calvario dei nostri ragazzi. Ad un certo punto proviamo anche su uno dei prati esposti a nord. In qualche maniera riusciamo a fare qualche cosa. Il freddo è intenso, soprattutto alle mani, perché non pensavamo ad una giornata simile. Alla fine della giornata, verso le 16.30, abbiamo tutti le mani gelate, quelle di Roberto in particolare sono di un bel colore fuxia! Malgrado tutto non va poi così male: Stefano e Vebija vengono promossi ai voli alti, il sabato prima di Pasqua è stato davvero un regalo prezioso.

Scendiamo velocemente per incontrarci con gli altri. L’appuntamento era alle 17 e arriviamo quasi puntuali. Distribuisco l’attrezzatura per i voli a Vebija, Marco, Chato, Stefano, Daniele ed Em. Quest’ultimo non mi ha ancora del tutto soddisfatto in campetto ma visto che la giornata in decollo è assolutamente perfetta lo faccio salire con riserva. Assistente in decollo oggi è Alessandro che farà poi anche il biposto con Roberto, il decollo scelto quello da Bepi. Primo problema appena in cima: Vebija e Daniele si sono dimenticati giù i caschi… “chi no ga testa, ga gambe dise me nono” ma se non hanno la testa non servirebbe nemmeno il casco… Risolviamo il dilemma facendoli aspettare: i primi che scendono torneranno su coi caschi. Verso le 18 e qualcosa il primo, Chato, è pronto. Decollo buono, unico problema: ha fatto un po’ di fatica a sedersi e, per farlo, se n’è andato un po’ a zonzo. La solita prova di velocità del primo volo, un paio di 360 e avvicinamento a C. Tutto bene, si vede che è un po’ emozionato ma risponde in modo corretto, peccato che si alzi in piedi leggermente in ritardo e finisca per strisciare un po’ con l’imbrago per terra, rialzandosi però quasi immediatamente. Ho visto di peggio. Tocca poi ad Em. che fa venire un paio di capelli bianchi a Sandro. Per partire si appende un po’ troppo ai comandi e fa lo stesso subito dopo per sedersi. Le loro vele sono costruite per resistere a questo e altro e, dopo una buona razione di carne per il freezer, continuiamo il volo. Prove identiche anche per lui. Non ha messo l’auricolare per paura di perderlo ma non ha neanche alzato al massimo il volume, risultato: capisce solo spezzoni di quello che gli dico. Le manovre vengono discretamente, malgrado tutto. Il problema però si fa più pressante in atterraggio. Avvicinamento a C anche per lui. Alla fine dei 360° lo faccio entrare in sottovento ma lui, non sentendomi bene, si avvicina troppo al campo, anticipa la virata base e, già che c’è, pure quella del finale. Risultato: centra perfettamente il campo… QUELLO DOPO PERO’! e atterra pure seduto. Non male come inizio!

E’ ora la volta di Stefano che, tanto per seguire le orme dei suoi compagni cerca di complicarsi la vita. Sceglie però una strada nuova: decollare con un bel nodo in corrispondenza del freno destro. Non è niente di eccezionale per la verità e completiamo il programma senza troppi problemi, salvo un po’ di lentezza nelle virate a sinistra. Atterraggio seduto anche per lui.

Marco se la cava bene e non mi dà preoccupazioni (almeno uno), esegue con precisione le manovre e solo alla fine, come gli altri, si “dimentica” di uscire dall’imbrago, facendo una bella strisciata per terra. Lui per la verità ha negato ma come prova c’è un nuovo fossato in atterraggio…

Daniele ha elemosinato il casco del biposto da Roberto (che tanto deve aspettare la fine dei decolli) e parte. Decolla bene e non ha problemi di radio o alla vela, è però un po’ troppo disteso e si trova male a spostare il peso. Le manovre vengono comunque benino. Avvicinamento a 8 perché il vento sta cambiando. All’atterraggio, a causa della posizione stesa, avrebbe avuto bisogno di un paio di rotelle! Provvederemo.

Vebija è l’ultimo a partire. Anche per lui problemi di volume “non pensavo che il vento facesse tanto rumore”. Capendo a tratti esegue comunque quanto richiesto e, dopo l’avvicinamento a 8, atterra pure in piedi, unico su 6 voli.

Andiamo al Tilly’s per l’immancabile brindisi ai novelli pulcini e ci salutiamo.

Domenica appuntamento alle 8 per i voli del mattino. Non c’è nessuno in orario e la giornata è coperta. Con l’assistente Aldo (che carriera fulminea!) e Mariano che è venuto a fare un giro andiamo al Tilly’s per la colazione. In breve ci raggiungono Marco, Stefano e Chato oltre a una buona decina di ragazzi dell’ultimo corso. Saliamo alle antenne. Io volo per primo perché devo provare una vela. C’è un bel venticello da est. Il primo a partire, senza guai, è Chato. Nel secondo volo sono previsti i wing over. Non gli vengono proprio benissimo, un po’ fiacchini direi, ma si riscatta subito con l’avvicinamento e l’atterraggio in piedi. Lo smaltimento di quota, caso raro per i corsi, lo facciamo a otto sopra le vigne a ovest del campo, a causa del vento da est che si sta facendo sentire. Tocca poi a Marco, che deve aver dormito poco. I wing over gli vengono molto bene ma l’avvicinamento è da dimenticare. Dirà poi che pensava di doverlo fare a 8 come la sera prima, quindi ascoltava quello che gli dicevo e lo eseguiva ma non aveva colto la manovra nella sua globalità e questo ritardava ogni virata di un bel pezzo. In particolare quando si è trattato di entrare in campo ho cominciato a dirgli di virare a sinistra fin da metà atterraggio ma lui ha tirato lungo fino in fondo. Quando ho alzato un po’ il tono per farmi ubbidire ho sentito la sua voce che arrivava dall’angolo in fondo “…c’è la pianta…” alla fine ha dovuto pure girare attorno all’albero prima di atterrare. Tutto bene, comunque. Stefano, che è partito subito dopo, stavolta ha controllato per bene il fascio e non aveva nodi. Peccato però che ha toppato il primo decollo… Nessuno è perfetto… Wing over, avvicinamento e atterraggio gli vengono però benissimo, incluso lo stop in piedi.

Mentre i ragazzi decollavano è arrivato Vebjia. Sarebbe un po’ tardi ma, visto che gli altri devono fare il recupero lo mando su, volerà se le condizioni lo permettono ancora. Mentre aspettiamo mi godo gli atterraggi dei Parapiglia. Degno di nota quello di Andrea che si è fatto sorprendere (sarebbe meglio dire “fregare”) dal vento da est. Stava facendo gli otto ma, quando era quasi a terra si è messo per un paio di secondi di troppo col vento in coda e non gli è rimasto altro da fare che atterrare nel “suo” campo, 200 metri a ovest. Quando Vebija è pronto sono ormai le 10 passate, ora prevista per la teoria. Non ci sarebbero problemi, se non fosse che purtroppo “il nostro” toppa clamorosamente ben due decolli. Alla fine, per non far aspettare inutilmente tutti gli altri mi vedo costretto a farlo scendere in auto.

Dopo la teoria e un bel paninazzo andiamo in campetto con Moréno (alla sua prima esperienza), Em. (alla sua ennesima esperienza…), Roberto e Michele. La neve è completamente scomparsa, forse ieri ce la siamo sognata… Il vento però è anche più bastardo del sabato e non ci permette di combinare un granché. Qualche gonfiaggio sparso ma di certo non un lavoro costruttivo. Verso le 16, dopo oltre due ore di peregrinazioni lungo il perimetro del campetto alla ricerca di un orientamento accettabile per gonfiare (date un’occhiata alle foto), lasciamo perdere. Michele, visto che nei pochi tentativi fatti ha dimostrato di avere assimilato a sufficienza la procedura, viene “promosso”.

Alle 17 ci troviamo con Em (che continua la sua “doppia vita”), Daniele e Michele. Decollo da Bepi con Sandro. Il vento continua a essere ok, strano. Em. sbaglia il primo decollo: gonfia, la vela gli scappa avanti, frena correttamente per bloccarla ma poi si ferma. Meglio uno stop di troppo e uno in meno. Parte allora Daniele che con l’imbrago a posto se la cava molto meglio, trattandosi del suo secondo volo proviamo i wing over. All’inizio era un po’ titubante ma poi, quando ci ha preso la mano, gli sono venuti abbastanza bene, come pure l’atterraggio a 8. Em è nuovamente pronto e stavolta parte, un po’ a modo suo ma parte. Proviamo i wing over. Di solito dico ai ragazzi di tirare “con decisione” tanto abbassano il comando sì e no di 10 cm. Lui invece, ora che mi sente bene grazie all’auricolare (si è messo una fascetta elastica per non perderlo), si vuole dimostrare diligente e mi prende alla lettera. Per poco non fa un looping al suo primo tentativo! Beh, un looping magari no, ma certo è partito bello cattivo e ho dovuto fermarlo. Il secondo tentativo è andato molto meglio. Atterraggio buono, ma secondo lui c’è da migliorare. Se lo dice lui…

Da ultimo tocca a Michele. In aria si capisce che è un po’ nervoso, come Chato il giorno prima. Esegue comunque bene tutte le manovre previste. In atterraggio però l’agitazione ha il sopravvento e comincia a rispondere solo parzialmente ai comandi, perché in parte fa quello che gli pare. Alla fine atterra vicino alla manica a vento, ma nel campo di fianco… e col sedere per terra, tanto per non sminuire i suoi compagni di corso.

Il secondo week end del mese è stato purtroppo molto più avaro di soddisfazioni.

Sabato ha piovuto quasi tutto il giorno, c’è stata una pausa dalle 13 alle 15 ma non c’era proprio speranza. Sabato in tarda serata ha rischiarato.

Domenica mattina era una bella giornata di primavera con un caldo sole. Il problema è stato che il terreno era zuppo d’acqua per una settimana di pioggia. Alle 8, quando ci siamo trovati con Aldo e Chato, stava già iniziando a cumulare. Aveva chiamato anche Stefano che, con Michele, aveva detto che sarebbe venuto. Purtroppo uno dei due (non faccio nomi, il secondo!) si è preso a letto e così non sono stati molto puntuali. Visto che erano in ritardo hanno pensato bene di fare anche una sosta per salutare un paio di amici in divisa… Alla fine sono arrivati poco prima delle 9. Caricata a viva forza la Micra con 4 persone e relative vele li ho spediti alle antenne. Avrei avuto anche delle vele Nova da provare ma mi piangeva il cuore viste le condizioni dell’atterraggio, così gli ho dato le vele della scuola. Il primo a prepararsi è stato Michele. Vento dritto, pronti via. Ha tirato una legnata alla vela per gonfiarla che il botto si è sentito fino in atterraggio. Peccato che dopo che l’ha portata sopra la testa si sia dimenticato ben due aspetti fondamentali: di accelerare e di mantenere la direzione. Il risultato è stata la prima frasca da voli alti di questo corso (Chato aveva inaugurato la serie in campetto). La vela ha infatti deviato decisamente verso destra senza peraltro portarlo in volo vista la bassa velocità. Era però in punta di piedi, così non si ha potuto puntare i piedi per fermarsi prima dei rovi, ha strisciato con l’imbrago sui primi più bassi ed ha infiocchettato quello più grosso, qualche metro all’interno della macchia spinosa. Ci ha messo un po’ ad uscire, ma né lui né la vela hanno riportato danni, peccato non aver avuto una macchina fotografica sotto mano. Mentre il nostro eroe era impegnato nella difficile opera di recupero è decollato Stefano, che era già pronto dietro di lui (veggenza?). Il decollo è andato bene e quando ha sorvolato Michele gli ha pure fatto ciao con la manina (le versioni sulla posizione e la forma della manina sono discordanti). In volo, appena uscito ha incontrato un po’ di leggera turbolenza. Poi il volo si è svolto tranquillamente. Le manovre previste, al terzo volo, erano inversioni di rollio e pilotaggio con le bretelle posteriori. Alcuni wing over ha provato a farli da solo ma è ancora un po’ scoordinato. Guidato è invece andato bene. Nessun problema per la prova di pilotaggio senza i freni. Ha infine fatto il suo primo avvicinamento a 8 facendo addirittura centro. Dato che i lavori di “disboscamento” andavano per le lunghe, è partito Chato. Stesso programma anche per lui. I wing over li a iniziati da solo ma partito un po’ troppo deciso e l’ho invitato a farli più rotondi dandogli un po’ il tempo. E’ ancora in leggero ritardo nell’inversione ma per ora va bene così. Posteriori ok. Avvicinamento a C. AL momento di fare la virata base, un po’ come Em la scorsa settimana, l’ha chiusa un po’ troppo e si è trovato in finale un po’ alto, atterrando proprio al limite tra l’atterraggio e la via di fuga, comunque lontano da ostacoli. Bello in piedi. Solo dopo le 10, finalmente, Michele ha terminato il recupero e la sistemazione della vela ed è potuto decollare. Appena prima che partisse gli avevo nuovamente raccomandato per radio di metterci meno violenza nel gonfiaggio e più decisione nella corsa. Ascoltato alla lettera: è partito se possibile più forte di prima, la vela è schizzata sopra la sua testa in due decimi di secondo scarsi. Stavolta però ha almeno corso ed è partito bene (i maligni penseranno che sia riuscito a passare solo perché ormai aveva decespugliato la direzione di decollo, ma non è così, forse…). Appena fuori altre legnate, di termica stavolta. Niente di eccezionale, per carità, ma è solo al secondo volo. Buone le inversioni di rollio, guidate per intero perché erano le prime e buoni anche i 360°. Avvicinamento a C. Come l’altra volta a 10 metri da terra la coordinazione psico-motoria del nostro si blocca e lui rimane immobile come una statua di cera nella posizione che aveva al superamento della fatidica soglia, i 10 metri appunto. E’ quello che potremmo chiamare un nuovo tipo di effetto suolo… Cosa sia in realtà non lo so ma questo è il risultato: smaltimento quota regolare, lo indirizzo verso nord, con l’avvertenza che presto dovrà fare un 180° a destra per atterrare controvento. Poco dopo il traverso del campo gli dico di iniziare a virare (siamo a 15 m da terra). Lui esegue ma chiude un po’ troppo, se continua finirà lungo come Chato così gli dico di continuare la virata ma allargarla un po’ (12 m). Lui allenta un po’ il comando, la virata si allarga e perde quei metri di troppo passando sotto la sogli dei 10 da terra. A questo punto gli dico di stringere nuovamente per finire la curva prima di atterrare ma lui niente, imbalsamato come una statua di sale mantiene al posizione di mani e corpo per la virata larga. Anziché 180° ne completa si e no 120, atterrando in virata con un leggero vento di traverso. A 20 cm si “scanta” e si ricorda almeno di frenare e correre. Corre talmente bene (crede di essere ancora in decollo?) che se non gli dico di fermarsi va a finire di nuovo sui rovi. Evidentemente esiste una irresistibile attrazione.

Dopo i voli andiamo a fare teoria sotto un cielo via via più grigio. Guarda caso parliamo proprio di termiche e nubi convettive. Alla fine si accende la discussione sul nome del corso. Non la riporto per decenza e pudore. Vedremo cosa uscirà da questa tempesta di cervelli. E’ stato dato mandato a Moréno di lavorare su un paio di concetti. Ci sarebbe poi campetto ma l’idea dominante è questa: se stiamo giù non piove, come ci mettiamo in macchina verrà sicuramente giù il diluvio. Rinunciamo sia al campetto che ai voli del pomeriggio. Abbiamo avuto poi parzialmente ragione perché effettivamente non si è più potuto volare, causa rovesci sparsi e intermittenti. Peccato solo che, ho saputo dopo dai ragazzi che hanno appena cominciato il corso delta, le condizioni in campetto erano ottime. Pazienza, ci vuole sempre una montagna di pazienza.

Aggiornamento ritardato a causa di “disguidi” col il computer. Sorry.

In compenso per i voli è andata benissimo, seppure con una certa discontinuità. Sabato 20 ha piovuto e si è schiarito proprio appena dopo che avevamo rinunciato e avevo detto a tutti di restarsene a casa. Tipico.

Domenica 21 le previsioni erano in miglioramento e ci siamo dati appuntamento per i voli alle 8. C’erano: Em, Roberto, Vebija, Marco, Chato, Michele e Stefano. Visto il discreto vento da est il decollo scelto è stato quello delle antenne. Assistente l’immancabile Aldo. All’inizio però era un po’ troppo forte e abbiamo pensato di aspettare. Poco dopo le 9 il primo decollo. Parte Roberto con il Funiac blu. Il primo tentativo non è dei migliori perché non controlla la direzione, si trova a correre verso i rovi “di Michele” e opportunamente si ferma al primo cespuglio. Secondo tentativo ok. Appena fuori si nota il vento leggermente di traverso che scarroccia verso le cave. Con le opportune correzioni lo rimetto in direzione e, seppure con qualche scossone, arriva sull’atterraggio dove facciamo le inversioni di rollio e basta perché ha poca quota residua. Avvicinamento a C e un buon atterraggio chiudono il volo.

Parte poi Em (benissimo stavolta) che fa un po’ quello che gli pare nella prima parte di volo. Di tutto quello che gli dico nei primi 5 minuti di volo l’unica cosa che capisce bene è uno spezzone della frase “non andare a destra”. Quale pezzo? “A destra!” naturalmente. Si è così infilato dritto sparato nel sottovento delle cave che non ha tardato molto a farsi sentire e vedere con una bella chiusura asimmetrica a destra. A dire la verità lui non se n’è neanche accorto, vista la rapidità della riapertura, ma io sì! E’ arrivato in atterraggio solo poco più basso della media e doveva fare le orecchie, che non aveva neanche accennato nel volo precedente. Forse per una sorta di compensazione stavolta va un po’ oltre l’accenno e, visto che l’asimmetrica non gli è bastata, tira giù un bel frontale. Cose da pazzi, che magari voi leggendo neanche crederete, eppure… Dopo mezzo secondo, accortosi da solo dello sbaglio (aveva sì tirato solo il cordino esterno, ma si è tirato dietro anche tutti gli altri) lascia tutto e la vela si riapre in un battibaleno. Riproviamo e stavolta tutto fila liscio (a questo punto è questa la parte incredibile, vi pare?). Avvicinamento a C buono, peccato per la virata finale un po’ lenta e il conseguente atterraggio in corsa, ma comunque molto meglio delle precedenti culate in terra.

E’ toccato poi a Chato. Partito bene, in volo ha fatto le orecchie e i wing over con buona autonomia. Gli ho chiesto di impostare l’avvicinamento a C e l’ha fatto a 8, salvo poi correggere, su pressante invito del sottoscritto, e atterrare correttamente.

Stefano ha eseguito bene tutto il programma previsto e ha pure provato una vela nuova: il Pheron. Arrivato con notevole quota sull’atterraggio, grazie a una traiettoria di uscita ideale ha fatto le orecchie senza problemi, grazie alle bretelle sdoppiate, inversioni di rollio e 360° ok. Avvicinamento a C e atterraggio assistiti e buoni.

Marco era invece al terzo volo, il primo con la sua nuova vela, l’Atlas. In decollo un po’ di patema per Aldo a causa di una piccola chiusura in fase di stacco, senza peraltro nessun problema reale. Il programma, inversioni di rollio e pilotaggio con le bretelle posteriori non ha posto problemi. Avvicinamento a C e atterraggio ok.

Erano rimasti su Vebija e Michele. Quest’ultimo, pur essendo pronto per primo, ha ciccato ben due decolli (e con questi sono 4 mancati su 3 voli, non male!). E’ così partito Vebija, bene. Stesso programma di Marco e buona la realizzazione. Peccato che per il pilotaggio con le posteriori ci fosse poca quota, forse le rifaremo. Avvicinamento a C e atterraggio assistiti e con un buon risultato, è atterrato in piedi.

Atterrato Vebija è finalmente partito Michele quando erano ormai le 10,20. Provava il Phelix e abbiamo provato le inversioni di rollio (ok) e le orecchie. Per questa seconda manovra c’è voluto un po’ perché, sebbene la vela avesse tutti gli optional per favorire la manovra, gli faceva impressione dover chiudere un pezzo di vela. Così, appena la vedeva chiudere, mollava tutto, poi riprendeva e a vanti così. Sembrava un piccione zoppo! Alla fine ha capito (più o meno da solo) che era meglio tenerle chiuse. Avvicinamento inesistente, causa poca quota. Ha semplicemente fatto un giro campo prima di atterrare. Non impeccabile l’atterraggio perché ha tentato di stallare un po’ alto, ha mollato e poi ripreso la frenata atterrando però un po’ veloce.

Dopo la teoria siamo saliti in campetto con Moréno. C’era solo lui e un bel vento teso da nord! Era talmente teso che siamo riusciti a fare regolarmente campetto dalla parte opposta a quella solita. E’ stata la prima volta, da quando insegno, che il vento era così regolare da nord! Discreto il lavoro fatto, finalmente. A causa del vento sempre più teso il voli della sera sono poi stati annullati e la giornata si è chiusa così.

Giovedì 25 niente scuola perché ho fatto festa. Sabato 27 pioveva, di nuovo, come una settimana prima, stavolta però è rimasto brutto fino a sera e ci ha evitato almeno la beffa.

Domenica 28 è stato un grande giorno. Previsioni ottime, ritrovo alle 7.30 con lo scopo dichiarato di fare due voli al mattino. Obiettivo centrato e orario rispettato, alle 10 erano già tutti giù, ma andiamo con ordine.

All’ora stabilita, stranamente puntuali, ci sono: Em, Roberto, Chato, Michele e Stefano. Marco, molto meno stranamente, arriva con 10 minuti di ritardo. La cosa però più inconsueta è che c’è pure Moréno, che non deve volare e fa da tassista. Decollo da Bepi. Alle 8.07 decolla Chato. Che fa praticamente da solo orecchie e wing over. Un po’ di aiuto per l’avvicinamento a C e atterraggio invece da solo, buono anche se perde il controllo della direzione al momento di tirarsi in piedi.

Parte poi Roberto, che prova il Pheron. Inversioni di rollio da solo. Pilotaggio con le posteriori buono. Orecchie un po’ in ritardo, comunque sufficienti. L’avvicinamento, inizialmente a C è stato poi modificato a 8 causa il vento che ha girato. Atterrando ha frenato troppo alto, ha mollato e ri-frenato ma ormai aveva preso velocità ed è atterrato un po’ “rapido”.

Em decolla un po’ frenato, ma tanto il decollo è ripido… Inversioni di rollio da principio troppo lente, poi sufficienti. Riproviamo le orecchie e di nuovo il nostro si esibisce nella sua specialità: un bel frontale! E di nuovo al secondo tentativo va tutto ok. Forse non ha capito bene che per fare le orecchie non occorre chiudere preventivamente tutta la vela. Boh! Proviamo anche a farle più grandi ma non funziona. Avvicinamento a C buono. In atterraggio ha stallato un po’ alto e si è preso l’ultima carriola di carne.

E’ arrivato Vebija, così i primi tre ripiegano e salgono con lui, nel frattempo decolla Stefano, stavolta col Phelix. Le inversioni di rollio sono all’inizio troppo rapide e l’ala anziché dondolare imbarda pericolosamente. Corretta la tempistica di intervento sui comandi il tutto torna alla normalità. Orecchie senza problemi e 360° con un discreto rateo. Addirittura, durante l’avvicinamento a C si è fatto un po’ prendere la mano e stava innescando una leggera spirale. Per ora però è un po’ eccessivo. Atterraggio ok, come al solito.

Quando decolla Marco non sono ancora le 8.40, un record! E’ alle sue prime orecchie ma tutto si svolge regolarmente. Wing over buoni e 360° accettabili, anche se lenti. anche per lui il classico avvicinamento a C. Da migliorare il controllo della direzione in atterraggio.

Ultimo della prima serie Michele decolla verso le 8.45. Visto che i primi voli non hanno avuto un rendimento particolarmente positivo, c’è da darci dentro. Le orecchie stavolta vengono benissimo, anche senza il rinvio per farle, che sul sun non c’è. 360° buoni, con un discreto rateo di virata. Da ultimo il pilotaggio con le posteriori, che peraltro non crea mai problemi, va bene. Avvicinamento a C da manuale. Peccato per lo scarso controllo della direzione in finale e per lo stallo un po’ alto. Atterrato “quasi” in piedi. Ha cambiato radicalmente modo di porsi rispetto al volo e si vede lontano un chilometro. Bene!

Neanche il tempo di respirare perché i primi sono di nuovo in decollo. Roberto decolla alle 9. Le orecchie per lui non hanno più segreti. Buoni anche i wing over, un po’ lenti invece i 360°. Avvicinamento a C discreto e buono l’atterraggio.

Chato fa due volte i 360°, ma sempre un po’ lenti, come rallentati gli vengono pure i wing over. Senza problemi le orecchie. Avvicinamento a C e atterraggio con assistenza ridotta.

Vebija decolla subito dopo ma forse non è in giornata. Le orecchie non gli riescono, forse non ha capito bene come si fanno. Anche le inversioni di rollio però sono lente. Buono invece sia l’avvicinamento che l’atterraggio.

Segue a ruota Michele, che è lanciatissimo ormai. Forse però è finito l’effetto del caffè… Al momento di fare le orecchie a sinistra prende il cordino sbagliato e per poco non fa uno stallo, tanto per veder com’è. Il secondo tentativo va meglio. Buone solo le inversioni di rollio. Provo a fargli impostare l’avvicinamento ma vaga a caso sulla verticale del campo, così mi tocca guidarlo fino a terra. Buono l’atterraggio.

5 minuti dopo è la volta di Em. Ancora un decollo un po’ “spompinato” per lui. Dovrò inchiodargli le maniglie dei freni. Stavolta però le orecchie riescono bene al primo tentativo. Wing over discreti. Avvicinamento a C con traffico. La presenza della seconda vela un po’ lo distrae ma fa quello che gli dico e alla fine atterra bene.

Stefano fa orecchie e wing over da solo, l’avvicinamento a C e ll’atterraggio quasi. Sta diventando il “secchione” del corso.

Marco sbaglia il primo decollo, o meglio decide di fermarsi per un gonfiaggio non perfetto, che è meglio. Orecchie buone e anche le inversioni, entrambe fatte da solo. C’è quota anche per dei 360° ma si fa scarrocciare un po’ troppo dal vento così arriva basso nel circuito di atterraggio e dobbiamo anticipare a metà campo la virata finale. Ottimo l’atterraggio, anche perché con la poca quota residua aveva poco tempo per sbagliare…

A teoria, prima di iniziare un nuovo argomento, facciamo ripasso di aerodinamica con risultati discreti. La notizia del giorno è che c’è anche Moreno, che dopo un mese intenso di studio ha finito gli esami del semestre e ora torna tra noi.

Verso le 12.30 abbiamo finito e saliamo al campetto. C’è anche Pier, in visita per valutare se fare il corso. Anziché mangiare al tilly’s andiamo a Campo Croce, vengono anche Marco, Michele e Stefano, oltre ai due Moreni. Pasta e carne. Buonooo! Con calma, poco dopo le 14 arriviamo in campetto dove c’è Emilio che attende, è salito in bici e non sapendo dove eravamo sta facendo la siesta.

Il vento, al solito fa il bastardo. Mentre con i Moreni cerco le raffiche giuste per vedere di chiudere il campetto anche con loro, gli altri si divertono a fare gonfiaggi in giro per il prato (Michele, a dire la verità, non l’ho visto, forse dormiva…). Siamo lì da poche decine di minuti quando dalla vicina Baita Camol sale un’orda di persone vocianti. Sono tutti i parenti e amici di Moréno che, avvisati del fatto che forse oggi volerà, sono saliti in massa dalla natia Venezia per assistere al lieto evento. Per ora assistono solo al nostro peregrinare in giro per il prato alla ricerca della migliore esposizione al vento, che continua a girare. In due ore riusciamo a fare sì e no 4 tentativi ma i risultati sono sufficienti per convincermi che i ragazzi sono pronti, almeno per il primo volo. Poi si vedrà.

Scendiamo per i voli pomeridiani. Al decollo sud il vento è di traverso. Bisogna partire dalle antenne, quindi giù in atterraggio a fare le macchine. Salgono con Alessandro: Em. , Moreno e Moréno, Marco, Roberto, Michele, Vebija, Chato, Stefano e il redivivo Daniele. La famiglia di Moréno prende posto in atterraggio in fiduciosa attesa, gustandosi nel frattempo gli acrobatici atterraggi degli stranieri presenti oggi. Il primo a partire è Stefano che riesce anche a fare un paio di otto in leggera dinamica davanti al costone prima che lo chiami fuori. Sta voltando il Funiac, che non ha l’ausilio per le orecchie, che infatti non gli riescono. Liscio il resto del volo, con un avvicinamento misto c-8 causa vento un po’ da est. Immediatamente dopo parte Em che ha l’attrezzatura nuova. Per sedersi si appende alle bretelle e se ne va pure verso le cave rimediando l’ennesima vagonata di carne (Doppia stavolta: da me e Sandro) e perdendo l’ascendenza. Proviamo le orecchie ma non riescono neppure a lui. Avvicinamento a 8 e atterraggio ok, con un discreto aiuto perché non mi pare molto in forma. Parte poi Chato, alla ricerca della dinamica che però sta finendo. Mentre scende proviamo le orecchie e almeno lui non delude (ha la sua solita vela). Buono l’avvicinamento semiassistito. Peccato per l’atterraggio non impeccabile e il tonfo di faccia successivo. Ha sbagliato un po’ la tempistica. Nessun danno, se non profonde ferite all’orgoglio… E’ quindi la volta di Daniele che, malgrado la ruggine di due settimane di inattività se la cava bene: pilotaggio con le posteriori, inversioni di rollio e orecchie vengono tutte bene. Avvicinamento a 8 e atterraggio ok. Il difficile però sarà tra un paio di voli, quando dovrà cominciare a far da sé. Segue a ruota Marco che fa solo le orecchie: è al sesto volo e ormai lo lascio un po’ libero di gestirsi il volo. In realtà una volta giù dice che avrebbe volentieri fatto anche qualcos’altro. Nessun problema: la prossima volta si autogestirà. Sono rimasti in pochi ormai, e alcuni stanno pure risalendo. Tocca a Michele e Sandro è non poco agitato perché userà la sua vela e Michele, si sa, non ama molto quel decollo e conosce tutte le frasche del circondario. Invece, non si sa come :-), parte subito e bene e arriva sull’atterraggio con una quota spropositata e facciamo: orecchie, wing over e 360°. Imposta l’avvicinamento a C ma il vento non è molto “sincero” così lo aiuto un po’ più del solito. Mentre lui atterra Vebija è già in volo. In decollo si è un po’ piantato ma Santa Madre Vela ha deciso di essere clemente e lo ha trascinato in aria lo stesso. Proviamo per la prima volta le orecchie e ci vuole quasi tutto il volo per riuscire a farle ma alla fine riescono. Avvicinamento a C assistito perché il vento continua a fare le bizze e lui ha solo 5 voli. Al momento del finale gli viene un ‘idea eccezionale: per evitare guai anche con un traffico in atterraggio l’ho fatto entrare alto: è probabile che atterri nei primi 10 metri del prato dopo l’atterraggio. Lo avviso che andrà lungo, raccomandando di mantenere direzione e velocità. Il nostro invece, quando si vede “sforare” il campo buono ha la brillante idea di virare a sinistra per tornare indietro. Fortunatamente è troppo basso per completare la manovra e non “riesce” ad atterrare col vento completamente in coda. Tocca terra comunque piuttosto veloce e vicino alla recinzione del capannone (perché virando ovviamente si è spostato dal centro del prato). La sequela di improperi seguiti all’atterraggio non è qui riproducibile per questioni di brevità e di decenza… Roberto, in decollo, ha fatto un paio di tentativi ma non è riuscito a partire la prima volta perché lo hanno fermato, la seconda perché si è fermato da sé. Visto che sono ormai le 7 passate e le condizioni si sono quietate non poco è venuto il momento dei Moreni. Del resto il pubblico di tifosi in atterraggio, armati di foto/videocamere, è impaziente. Il primo a partire dovrebbe essere Moréno ma, ahilui, toppa clamorosamente il decollo lasciando via libera al più giovane omonimo. La scena dall’atterraggio.

io: Parte Moréno!

pubblico (moglie in particolare): Sìììì!

io: eccolo che gonfia.

pubblico (moglie in particolare): Sìììì!

io: ops, qualcosa è andato storto (la vela!)

pubblico (moglie in particolare): Noooo!

Moreno il giovane parte invece bene e fa regolarmente tutto il programma del primo volo. Buoni avvicinamento (a C, abbozzato già da solo) e atterraggio. Roberto sbaglia anche il terzo tentativo e poi, finalmente, parte Moréno il vecchio (senza offesa, ci sarà una differenza di età di 4 anni… forse!) tra il tripudio della folla che si è portata pure uno striscione da stadio: Morenoooo! Terraaaaa…. Si vede che ai veneziani fa sempre effetto “toccare terra”. Buona la parte di volo, con programma regolare. Avvicinamento a 8 ok. Atterraggio… col sedere! Beh, qualcosa doveva andare un po’ così. Chato, Em e Stefano sono tornati su e riescono a fare un secondo volo, portando a 4 il loro totale giornaliero. Volo assoluto relax, senza manovre “imposte” ma con ovvia sorveglianza in avvicinamento e atterraggio, buoni e con pochi interventi per tutti. Solo Stefano, atterrato per ultimo, si è un po’ distratto in finale sbagliando leggermente la direzione. All’avviso “ocio al fosso!” ha virato un po’ bruscamente provocando una pendolata a bassa quota e piantando anche lui il muso, come Chato nel volo precedente. Non voleva essere da meno. Em, malgrado le rassicurazioni, se ne va a casa un po’ depresso: ha appena preso la vela nuova ma, decollato dopo Chato, è atterrato prima di lui! La giornata si chiude così, con un bilancio molto positivo… ma… un momento… ci siamo dimenticati qualcosa… o qualcuno… … … … … … …

ROBERTO! E’ ancora in decollo ma, dopo il quarto tentativo fallito ha deciso, giustamente, di lasciare perdere. Un po’ la frustrazione per gli errori, un po’ il fatto di avere la famiglia giù in attesa lo devono aver innervosito. Peccato. Oltre al danno la beffa: è rimasto a piedi in decollo! Solo molto dopo le 8 è ritornato in atterraggio. Pazienza ci vuole, pazienza!

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Un altro mese è andato. Il Primo maggio è festa del lavoro, quindi si lavora! …però solo al mattino.

Ore 7.30, ci sono: Em (che vuole vedere se ha comprato un bidone), Moreno (che ci ha preso gusto e soprattutto ha appena finito gli esami), Roberto (che si vuole rifare dello smacco subito), Marco e Michele. Decollo previsto da Bepi ma Aldo ha una visione mistica e sale fino a quello da ovest, imbroccandoci in pieno. Così i ragazzi hanno provato il decollo più bello di quelli disponibili.

Il primo a partire, verso le 8.10 è Roberto che stavolta vola con lo z-one. Lo mando un po’ sopra i tornanti e poi lo faccio uscire per orecchie e inversioni di rollio. Avvicinamento a C e atterraggio li fa quasi da solo, come le manovre. Dopo di lui parte Em che gira un po’ sui tornanti e prova qualche wing over. Buona la fase di atterraggio, anche se stalla un po’ alto. Atterra contento perché ha sentito che la vela “teneva su” in qualche punto. Segue Michele con il Funiac che si fa un voletto tranquillo. Avvicinamento a C e atterraggio con assistenza ridotta. Moreno è al secondo volo, quindi gli toccano i wing over, che non aveva punto digerito in biposto. Anche da solo ha qualche incertezza all’inizio ma poi migliora. Qualche 360 prima dell’avvicinamento a C. Peccato solo per l’atterraggio col culo. Marco fa il volo da solo volando sui tornanti prima e provando qualche manovra poi. Per atterrare gli è sufficiente poca assistenza. Bene. Mentre gli ultimi atterrano Em e Roberto sono già tornati su di corsa e ora sono pronti al secondo volo. Gli altri seguono poi con Vebija, che ci ha raggiunto in atterraggio. Roberto, partito sempre da ovest, trova anche un po’ di termica davanti ai delta e fa qualche otto prima di scendere. Ottimo l’avvicinamento quasi da solo, stallo finale solo leggermente alto. Anche Em trova un po’ di termica e si sa 5 minuti in zona. Quando scende è contentissimo e io pure, perché ha fatto quasi tutto l’atterraggio da solo e per bene. Il vento si sta intraversando. Vebija comunque parte discretamente ma gli altri forse dovranno scendere in auto. Riproviamo le orecchie e stavolta va meglio. Avvicinamento e atterraggio assistiti anche (ma non solo) a causa del traffico. Stallo molto alto.

Michele, che era pronto subito dopo, deve aspettare un refolo decente e riesce a partire bene. Anche lui riesce a fare qualche giro in termica prima a 8 e poi, più lontano dal costone, anche a 360°. I wing over, provati tanto per fare qualcosa, non gli vengono molto bene. L’avvicinamento invece lo fa da solo per metà, bravo. Peccato che anche lui stalli molto in alto. Gli altri scendono in auto.

Organizzo il recupero della macchina di Em che aveva un appuntamento alle 9 (e sono le 10 passate!) poi valutiamo che fare. Ci sarebbe la possibilità di salire alle antenne, visto che ora il vento è da est, ma ho visto parecchi piloti salire ed è quindi molto probabile trovare traffico, senza contare che le termiche si stanno svegliando. Rinunciamo all’idea e dopo neanche 10 minuti ci sono almeno 30 vele in aria!

Il primo week end di maggio è stato un disastro con pioggia e temporali a ripetizione. Vedremo la prossima settimana.

Anche il secondo week end non si è presentato molto bene con pioggia e temporali il sabato.

La domenica sembrava ci dovesse essere un qualche miglioramento e infatti la mattina siamo riusciti a volare. Alle 7.30, più o meno puntuali, sono arrivati: Em, Roberto, Chato e i Moreni. Decollo sud. Primo a partire Moreno. Molto buono il decollo. Terzo volo, quindi ci sono da rifare i wing over e provare il pilotaggio con le posteriori. Tutto bene, anche se all’inizio era un po’ in ritardo nell’invertire il comando. Avvicinamento a C con entrata un po’ alta. Al momento di tirarsi in piedi per poi stallare ha perso un po’ la direzione e ha girato verso il capannone a sud est. E’ atterrato a una decina di metri dal fabbricato, nulla di che. Moréno ha ciccato un decollo. Aveva gonfiato bene e controllato a vista la vela, ha iniziato la corsa poi ci ha ripensato e ha dato un’altra occhiata in su. Per fare questo però si è fermato e la vela quindi si è chiusa. Il secondo è andato meglio anche se ha frenato poco l’ala al momento del controllo e poi si è seduto troppo presto. In volo abbiamo provato per la prima volta i wing over. All’inizio ci è andato giù piuttosto pesante e ho dovuto fermarlo. Poi abbiamo dovuto capire l’esatta tempistica di effettuazione. Alla fine però gli venivano proprio carini. Qualche 360° per prendere confidenza con la sua nuova vela e poi avvicinamento a C. Tutto bene, salvo una correzione di direzione piuttosto brusca vicino a terra. Buono il contatto col terreno.

E’ stata quindi la volta di Em che è partito bene, anche se un po’ troppo frenato. Ha un po’ perso la direzione per sedersi. Lui ha ormai oltre 10 voli, percui l’ho lasciato volare in silenzio radio lungo il costone e l’ho assistito un po’ solo per avvicinamento e atterraggio. Il primo l’ha fatto quasi da solo, per il secondo sono dovuto intervenire leggermente. Verso le 8.40 è stata la volta di Chato. Decollo ok. Volo da solo. Avvicinamento a C fatto bene, qualche dubbio sulla quota di inizio circuito ma per il resto bene. Ultimo è decollato Roberto, con la vela nuova. Nulla da segnalare per il decollo. Volo da solo sul costone, con qualche otto in positivo. Atterraggio quasi completamente autonomo, bravo.

Finita la prima tornata io dovevo fare un biposto e siamo rimasti d’accordo che loro avrebbero atteso in decollo l’ok per la seconda partenza. Purtroppo per loro quando sono atterrato, verso le 9.45 le condizioni erano rinforzate un po’ troppo, percui, dopo lunga meditazione, ho deciso di farli scendere in auto con la promessa di farli partire prima al pomeriggio. Per la cronaca: in decollo ora c’era pure Marco che era arrivato per il secondo giro e ha fatto un giro del tutto a vuoto, salvo la teoria.

Alle 15.30, ora del previsto ritrovo, le nubi scure minacciavano pioggia, così abbiamo posticipato alle 17. Il cielo non era del tutto sgombro ma sembrava reggere, così sono andati su: Em, Moréno e Chato. Poco più tardi sono saliti anche Marco, Michele e Stefano. Per primo stavolta è partito Chato, che però non ha trovato nessuna ascendenza, malgrado la presenza di nubi cumuliformi, e meno di 10 minuti dopo il decollo era già giù. Avvicinamento con un po’ di traffico ma tutto ok. A breve distanza è partito Em, che ha fatto un volo assolutamente identico, anche nel traffico incontrato in atterraggio. Ancora qualche sbavatura in decollo, ma per il resto ha avuto bisogno di pochissimo aiuto da parte mia. Moréno ha replicato il decollo in due tempi della mattina, partendo al primo tentativo però. Abbiamo provato di nuovo le inversioni (buone), poi il pilotaggio con le posteriori e, visto che aveva quota, abbiamo fatto anche le orecchie, che sono venute piuttosto bene. Anche lui ha avuto la compagnia di una vela durante l’avvicinamento, ma ha ascoltato bene e non ci sono stati problemi. Al momento di atterrare ha avuto però una sorta di paresi, come il Chato dei tempi migliori. Quando gli ho detto di stallare ha abbassato solo la mano destra… ovviamente le vela non si è proprio “fermata” ma ha iniziato più che altro una virata facendogli disegnare un quarto di cerchio col sedere per terra… ‘sti venessiani! Purtroppo solo i primi tre però sono riusciti a partire, perché dopo le condizioni meteo sono di nuovo peggiorate al punto da consigliare una sospensione dei lavori. Speravo che si sarebbe aperto, come aveva già fatto almeno 5 volte durante la giornata. Invece stavolta si è propri messo a piovere, prima piano e, dopo una buona mezz’ora, proprio di brutto… Fine giornata la tilly’s.

Lunedì giornata splendida, senza una nuvola. Speriamo che duri!

Week end fiacco anche quello del 18/19, col tempo che ha fatto le bizze, ha consentito a chi aveva più tempo di fare anche 3 voli, ma la settimana era stata splendida e, di conseguenza, sabato e/o domenica doveva piovere… Avevo previsto delle lezioni anche il giovedì e il venerdì ma nessuno ne ha voluto approfittare.

Sabato pomeriggio ritrovo alle 16, con lo scopo, per quelli più avanti, di fare qualche giro in termica se possibile. Ci sono: Moreno, Moréno,Roberto, Marco e Vebija. Noterete che mancano gli immancabili, ossia Chato ed Em… già, sono in vacanza su un’isola del mediterraneo… Il pomeriggio è bello, sebbene le previsioni dessero certezza di temporali. Decollo sud. Primo a partire, poco prima delle 17, Marco, che moriva dalla voglia, visto che dal primo maggio aveva fatto solo viaggi a vuoto. Stavolta gli dice bene, anzi meglio, visto che fa più di mezz’ora di volo. Avvicinamento a C con un po’ di assistenza e un buon atterraggio. In decollo invece non era andato benissimo, avendo frenato troppo per partire. Decolla molto meglio Roberto, che però atterra prima di Marco. Ha fatto comunque una ventina di minuti, ma non sono bastati per “mettere a terra” chi lo precedeva. Buona la procedura di atterraggio. Segue Vebija che, sebbene ci sia voluto un po’ a causa della lingua, ora capisce bene e vola tranquillo da solo. Buone le manovre e solo qualche suggerimento per l’atterraggio. Moréno è solo al quarto volo, perciò parte dopo, quando l’aria si è calmata. Buone le manovre. Fa l’avvicinamento con le orecchie per distanziarsi dal traffico. Anche Moreno è al quarto volo e prova una vela nuova. Buone le orecchie, un po’ duri i wing over. Avvicinamento a C e atterraggio ok. Peccato che sia entrato in finale un po’ alto, atterrando leggermente lungo, niente di preoccupante ad ogni modo.

Il tempo tiene, perciò si risale subito, Sandro aspetta in cima. Riparte per primo Marco, che però stavolta non trova granché. Manovre autonome, avvicinamento a 8 assistito. L’ultima virata dell’otto la fa un po’ troppo accentuata, quasi da vite e perde parecchi metri entrando in campo per un soffio ed evitando così di sprofondare nell’erba alta del fuori campo e nelle risate alte dei presenti… A brevissima distanza decolla Roberto (orami sono pratici e decollano a meno di 5 minuti uno dall’altro). Volo tranquillo alla ricerca di qualche ascendenza. Lo seguono Moréno e Moreno che completano i voli della prima fase con un altro volo regolare e già autonomo per quanto riguarda le manovre. Avvicinamento a 8 per entrambi, con assistenza perché era il praticamente il primo del genere. Ultimo a partire Vebija.

Ci sarebbe ancora luce per risalire ma abbiamo finito le auto… Peccato, comunque se oggi era prevista pioggia ed è stato bello, domani sarà meglio…

Mi sveglio alle 6.30 per la valutazione meteo: coperto! Cancello i voli della mattina, ci vedremo alle 10.30 per teoria… poi ho un terrificante mal di gola, forse è meglio se sto un po’ tranquillo. Alle 9.20 chiama Stefano che è venuto su un po’ prima: “Si è aperto, voliamo? c’è qui anche Tiziano per il decollo…”

Stamattina non ne va dritta una… “Vabbe’ arrivo!” Ci sono Moréno, Michele e appunto Stefano, che non vola dal 28 aprile tra un impegno e un “slavajo”. Li faccio salire con l’ordine di partire al più presto, che non c’è molto tempo. Una volta su ci sono problemi con le radio (lo dicevo che era un mattina storta…): in frequenza qualche “simpaticone” sta trasmettendo una sorta di comizio elettorale, pare radio radicale… Vi immaginate “VIRA A DESTRA … ma vota la sinistra!” ? C’è parecchia confusione anche solo per organizzare i decolli. Alla fine riuscirà a partire solo Stefano e gli altri, andati fuori tempo massimo, dovranno scendere in auto. Buono il volo. Avvicinamento autonomo sulle vigne per un discreto vento da est.

Al pomeriggio l’appuntamento è per le 16. All’ora stabilita ci sono: Moréno, Roberto, Marco e Vebija (che discutono sul Corano). Purtroppo le nubi sono piuttosto chiuse e, sebbene ci sia più di qualche vela in aria, li faccio attendere per più positivi sviluppi. Verso le 17 la situazione sembra risolta, così salgono al decollo sud con Sandro. Gli dico di partire comunque svelti perché la giornata potrebbe di nuovo chiudersi. Mi prendono in parola e, nel giro di 10 minuti, dalle 17.35 alle 17.45 sono tutti in volo. Bravi. Roberto, Moréno, Marco, Vebija l’ordine di partenza. I primi due sono partiti così vicini che si trovano insieme in atterraggio. Moréno ormai è pratico, percui gli faccio fare le orecchie e mi fa l’avvicinamento così, come la sera prima. Roberto, scoprirò poi, non mi sentiva, comunque ha dimostrato di aver capito come si gestisce un circuito a con traffico. Hanno fatto i 360° in due punti diversi e poi, quando sono stati alla quota giusta sono entrati nel sottovento per fare l’atterraggio, in sequenza, uno dietro l’altro. Molto bravi, davvero molto bravi. Peccato solo che Moréno, che era davanti, nel timore forse di farsi “tamponare” abbia optato per un’entrata un po’ alta e sia finito lungo nel campo con l’erba alta. Peccato ancora di più, per lui, che ad assistere a questa sua nuova prodezza ci fossero la moglie e alcuni parenti, che si erano forse nascosti e si sono svelati solo dopo che aveva fatto la caz..ta, neanche lo avessero previsto… Per Marco nulla da segnalare, volo tranquillo, purtroppo per lui senza termica… E meno male che non c’era termica perché prima che Vebija mettesse i piedi per terra si è sentito pure un tuono. La giornata si era sì aperta, ma sembrava stesse per richiudersi di brutto. Vebija ha quindi fatto le manovre e poi, quando è stato il momento dell’avvicinamento, ha tirato le orecchie e le ha mollate solo alla fine. Una ventina di minuti più tardi, quando avevamo già piegato e messo via, abbiamo scoperto il motivo di sì rapida degenerazione: è arrivato Daniele! Appena ha svoltato la curva del parcheggio è cominciato a piovere e di lì a 5 minuti è venuto giù il finimondo. La prossima volta, gli ho detto, quando arrivi a 3 chilometri da qui fermati e telefona. Ti dirò io se puoi venire avanti…

Scherzi a parte sembra comunque che il prossimo fine settimana sarà migliore e ci potremo dare dentro di brutto.

Il mese è finito senza apprezzabili miglioramenti nelle meteo e anche l’ultimo week end ha permesso molto poco. Sabato l’appuntamento era al mattino alle 8. La giornata, già cupa di per sé, è diventata ancora più nera quando ho scoperto che c’era solo Roberto! Volo regolare dal decollo sud. Al secondo giro si sono aggiunti i due Moreni. Il secondo per la verità era un po’ in ritardo ma lo abbiamo aspettato volentieri davanti a un cornetto-cappuccino. Nulla da segnalare se non che Roberto ha eseguito il primo atterraggio in assoluto silenzio radio. Buoni e quasi del tutto autonomi anche gli altri due, che comunque hanno meno voli. Al pomeriggio ero impegnato in un campetto un po’ speciale e i voli sono stati sospesi, scelta azzeccata visto che alla sera ha piovuto.

Domenica mattina sembrava leggermente migliore. Alle 8 c’erano Marco, Roberto, Moréno e Stefano. La giornata sembrava dire bene per le antenne ma, una volta su ci siamo accorti che il vento era di spalle. Giro turistico ed eccoci al decollo sud. Vento buono. Parto col bipo e dopo l’atterraggio mi segue Roberto. Una nube infame si è però abbassata proprio sul decollo poco dopo, costringendo a sospendere le partenze. Dopo oltre un’ora di attesa, finalmente uno squarcio sembra promettere bene, tanto che Stefano riesce a partire senza problemi. Purtroppo è solo una finta e gli altri saranno poi costretti a scendere in auto, anche a causa dell’aumentata attività termica. In pratica la giornata finisce qui. Con Moréno, Marco e Stefano andiamo a fare teoria, ci guardiamo il GP di Monaco nella speranza che il temporale si sfoghi e il cielo si apra ma non c’è nulla da fare.

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E’ esplosa l’estate!!! o almeno è quello che speriamo tutti.

Il primo week end comunque è andato alla grande, con ragazzi che sono riusciti a fare anche 8 voli in due giorni!

Per questo motivo eviterò di annoiarvi con i dettagli dei voli, riportando solo gli episodi salienti, che non sono affatto mancati…

Giovedì (era il 30 maggio, ma lo metto qui, va bene?) sono venuti: Em e Chato che, tornati dalla Corsica, non vedevano l’ora di staccare i loro piedini da terra… Roberto e Michele, che è incredibilmente riuscito a liberarsi dal lavoro.

A dire la verità Em è arrivato quando gli altri erano già pronti in decollo, e così ha fatto un solo volo, malgrado tutta la voglia che aveva in corpo. Gli è comunque andata meglio che a Chato che, decisamente arrugginito, ha sbagliato ben tre decolli. Il primo in particolare lo ha portato ad abbracciare un cespuglio, mentre negli altri due ha anche finito per rompere pure un cordino e danneggiarne un’altro e dovendo alla fine scendere in auto. A trasformare il danno in beffa l’avere visto Roberto e Michele fare due giri mentre lui era impegnato a districare la vela. A dire la verità erano saliti per recuperare l’auto ma, visto che era buona sono partiti di nuovo. Il bello è che loro sono decollati da ovest con Sandro, mentre Chato si disperava con Aldo al decollo sud…

Buoni i voli di chi è decollato, con Roberto che è atterrato da solo. Michele (che ha fatto anche un po’ di termica) e Em hanno avuto bisogno di più aiuto ma va bene così. Sul tardi è arrivato anche Vebija che però non aveva avvisato e non ha potuto volare.

Sabato il ritrovo era come al solito alle 16. Sono arrivati: Em, Roberto, Moréno, Marco e Chato. Più tardi è arrivato anche Vebija. Pomeriggio molto proficuo. All’inizio c’era un po’ di vento da ovest e questo ha complicato le operazioni di atterraggio. Em ha impostato, assistito, un avvicinamento a C classico. Tutto bene fino al momento di fare il gancio per entrare. Dopo i primi 90° si è trovato, ovviamente, col vento in coda, si è un po’ spaventato e, anziché continuare la virata per mettersi più controvento andando verso sud ovest, l’ha interrotta di colpo. Il vento quindi lo ha spinto vero il parcheggio. Gli ho subito intimato di riprendere a girare. Ha così sorvolato l’area di ripiegamento a 4/5 metri, in virata e col vento in coda a una velocità notevole, scatenando il fuggi fuggi generale. Finita la virata è atterrato perfettamente, da fermo, tra una vela e l’altra. La sua prima frase? “Non dovevo atterrare qui?” Moréno era in volo mentre Em atterrava, quindi ha seguito la scena dall’alto. Visto che lui ha meno voli, per evitargli i problemi del C, gli ho chiesto un avvicinamento a 8 con entrata dall’angolo sud-est. Anche lui però non era abituato al vento trasversale e così, quando è stato il momento di entrare in campo ha ritardato un po’ la virata, oltrepassando il fossato e passando sopra la strada e le macchine parcheggiate prima di entrare davvero e atterrare, anche lui corto e anche lui in mezzo alle vele da piegare.

Gli altri se la sono cavata molto meglio… Chato è addirittura riuscito a partire! Grazie a un paio di provvidenziali recuperi sono riusciti a fare su e giù diverse volte. Em, addirittura, era salito con Sandro che gli aveva dato un passaggio per recuperare l’auto. Una volta su, visto il vento trooopo bello è però partito di nuovo, facendo il suo quarto volo della giornata e poi è tornato a prendere la macchina IN BICICLETTA!

Domenica mattina abbiamo potuto fare un solo volo perché poi hanno chiuso la strada per una gara di sky-roll. Hanno volato: Moréno, Em e Chato. Avevamo posto come “leit motiv”: l’atterraggio. Così sono tutti usciti subito per concentrarsi sull’ultima parte del volo. Em la sera prima era riuscito, al quarto tentativo, ad atterrare completamente da solo. Così mi ero illuso che potesse rifarlo… purtroppo stamattina c’era vento da est e avrebbe dovuto fare gli otto sulle vigne. Non ha capito bene la cosa e ho dovuto aiutarlo nuovamente. Moréno ha fatto meglio ma si è preso basso per l’entrata, finendo per atterrare molto corto. Chato, tanto per continuare la serie nera, si è ritrovato con la radio scarica perché qualche suo compagno il giorno prima l’aveva lasciata accesa. Ha usato quella di Aldo ma sentiva male. Ottimo comunque l’atterraggio, il migliore dei tre.

Visto che abbiamo finito prima delle 9, causa strada, e dato che si era alzato un discreto vento da est, con Em, Moréno e Aldo siamo andati a fare un’ora di gonfiaggi rovesci in atterraggio delta. E’ seguita la teoria con la replica sul ripiegamento dell’emergenza e un po’ di ripasso di meteo, in vista dei primi quiz di settimana prossima. Cosa più unica che rara c’erano quasi tutti, incluso Daniele (e infatti il cielo era più coperto del giorno prima) e Moreno-bio. Roberto ha ripreso tutto con la telecamera, cosa che mi ha messo un po’ a disagio. E’ seguito il pranzo all’agriturismo Ca’ Fossà (ottimo e abbondante, chiedete a Marco che distribuiva costine a destra e a manca perché la grigliata era troppa).

Dopo un’attesa che non finiva più, addirittura con gente che dormiva qua e là al Tilly’s, finalmente, alle 16, di nuovo in atterraggio per volare. Decollo antenne con vento debole. Daniele, fermo dal 28 aprile per le note vicissitudini meteo, ha avuto qualche difficoltà per partire, complice anche la vela nuova. E’ stato bravo a mantenersi tranquillo, nonostante i 3 tentativi a vuoto e al quarto è partito bene. Nel frattempo gli altri partivano e soprattutto atterravano regolarmente. Anche Moreno aveva la vela nuova da battezzare ma non l’ha fatto nel migliore dei modi visto che è partito con un nodo (particolarmente sfigato con i cordini questo ragazzo…). Tutto bene comunque, con la vela che tendeva solo leggermente a destra. Chato ha completato il week end con una novità assoluta per quanto riguarda i corsi di parapendio tenuti da questa scuola. Non era mai capitato prima che un allievo, appena decollato, si desse uno slancio tale per sedersi da fare una capriola completa all’indietro!!! Sì, avete letto bene, il nostro eroe ha compiuto un intero giro all’indietro su se stesso, ritrovandosi poi in volo in posizione normale. Unica differenza tra prima e dopo le bretelle, che erano ovviamente arrotolate su se stesse. Volo regolare, anche se lui era un po’ nervoso.

Anche questo pomeriggio Em è stato quello che ha fatto un volo più degli altri: 3 contro due. E’ andata comunque benissimo, in particolare se si considera che tra le 17 e le 18 non è partito nessuno, anzi qualcuno è sceso in auto, perché le nubi si erano fatte più sucre e sono cadute pure due gocce. Poi il cielo si è riaperto e i voli sono ripresi regolarmente. Speriamo continui così perché gli esami sono tra sole 4 settimane…

Sembra di essere in marzo più che giugno… Il week end dell’8-9 acqua a catinelle e freddo, tanto che ho addirittura usato la felpa.

Solo una settimana dopo oltre 30° e un’afa da scoppiare…

Giovedì 13 a dire il vero non c’era ancora il caldo torrido di sabato e domenica e, complice la partita dell’Italia col Messico e la festa di S. Antonio a Padova alle 18 c’erano praticamente tutti! Mancavano solo Vebija che ha confermato troppo tardi per poter partecipare, e Marco che lavorava (almeno uno, mi pare giusto). Alle 18.30 decolla Roberto. Volo da solo ma la pausa maltempo si fa sentire e gli 8 non vengono proprio benissimo. Atterraggio un po’ lungo… Non va meglio a Moréno che fa un avvicinamento “da gondoliere”. Em se la cava meglio ma decide di entrare parecchio tardi, così si trova basso e atterra corto, nel campo ma corto… Chato risolleva le sorti del gruppo con un bell’atterraggio. Verso le 19.10 Michele e Stefano decollano in rapida successione dal decollo ovest. Da soli il volo decidono entrambi per una modifica agli 8, così in vece del solito circuito con virate alternate, lo fanno girando sempre dalla stessa parte. Insomma un mix di C e 8 -non pensavo che una settimana di pausa potesse avere effetti così deleteri-

Moreno parte poco dopo, fa wing over e orecchie bene, trova anche un po’ di restituzione che lo tiene su un po’. Avvicinamento assistito un po’ più degli altri, buono.

Incredibilmente c’è addirittura anche Daniele che decolla come ultimo della serie. Buoni i wing over e le orecchie, avvicinamento ovviamente assistito perché ha pochi voli.

Poco prima delle 8 i primi sono di nuovo su per il secondo giro. Parte davanti a tutti Em che ha ora una modifica sulle bretelle A per aiutarlo con le orecchie. Il rinvio funziona alla grande e il nostro ci prende gusto, provando e riprovando la manovra per tutto il volo. Buoni i wing over. GLi 8 stavolta vengono bene senza assistenza. Roberto è ancora un po’ lungo in atterraggio ma fa tutto da solo e va bene anche così. Chato non ha toppato prima, ci mancherebbe che sbagliasse ora, e infatti atterra bene dopo avere provato le manovre d’esame. Moréno lo assisto un po’ in atterraggio per settare una volta per tutte la giusta distanza dal campo durante gli 8. E’ quindi la volta di Michele che se la cava molto meglio ma stalla un metro troppo alto. Daniele fa i suoi primi 8 da solo. Per Stefano nulla da segnalare, la ruggine è già rimossa. Moreno è l’ultimo: belli i suoi wing over e soprattutto l’avvicinamento da solo, entrata un po’ bassa ma ok.

Durante il recupero Daniele si accorge di aver perso la patente (passerà la serata a cercarla inutilmente tra decollo e atterraggio). Con gli altri, vista l’ora, si decide per una pizza all’antica abbazia.

Sabato 15 la foschia da umidità era tale che la montagna la immaginavi più che vederla… Se a questo si aggiunge una temperatura sopra i 30° la frittata, pardon il lesso, è servito! Nonostante tutto e tutti il ritrovo alle 16 vede una nutrita partecipazione. Verso le 16.30 decolla Em dal decollo ovest. Tutto da solo, tanto che quasi mi dimentico di lui… Roberto fa bene le manovre e l’avvicinamento, ancora a 8 per vento da nord, stavolta però atterra corto… Chato va bene ma fa qualche virata di troppo in finale. Moréno, Marco e Stefano se la cavano fin troppo bene, comincio a sentirmi inutile… Un fuoriprogramma mentre Marco inizia l’avvicinamento: un pilota polacco, 200 metri sotto di lui, sbaglia la virata di entrata, si vede basso, esagera con un comando e manda l’ala in negativo. Dopo due giri trattenuti batte per terra piuttosto violentemente. Mando qualcuno a vedere e poi chiamiamo l’ambulanza mentre il nostro, ignaro, continua i suoi esercizi. Per la cronaca il protagonista dell’episodio la mattina dopo faceva tranquillamente colazione al Tilly’s.

Secondo giro ultra rapido e senza nulla da segnalare, stanno venendo su proprio bene… Ancora qualche leggera imprecisione in finale ma ammetto che ormai sto cercando di spaccare in quattro il pelo nell’uovo…

Per il terzo volo della serata si aggrega anche Vebija che però ha qualche problema durante la salita, perché l’acqua del radiatore si mette a bollire. A completare il quadro, una volta su, chiude le chiavi in macchina e gli tocca chiamare casa per farsi portare la copia. Anche questa sessione di voli si svolge senza problemi, Vebija fa tutto da solo.

Verso le 8 tentiamo l’impossibile: il quarto volo del pomeriggio. Decollo ovest. Salgono solo Roberto, Em e Vebija. Gli altri sono già cotti a puntino e se ne vanno a casina per la cena. Una volta su, solo Roberto riuscirà a partire, poi il vento, girato, impedirà agli altri di seguirlo.

Domenica il caldo si fa sentire già alle 7.30, pensatevi poi… Ci sono: Em, Roberto, Moréno, Chato, Michele e Stefano. I primi 3 a partire sono Em, Roberto e Stefano. Gli comunico via radio che il vento è nullo ma li invito a effettuare “l’avvicinamento più adatto considerando la situazione generale della giornata”. Visto che è mattina si dovrebbero aspettare vento da sud e quindi impostare un avvicinamento a C con atterraggio verso sud appunto. Invece tutti e tre optano per gli otto con atterraggio verso nord. Non ci sono problemi di sicurezza ma tutti si accorgono dell’errore in finale, quando la planata si fa più lunga del solito causa 1km/h di vento in coda. Stefano addirittura arriva, senza danni, proprio alla fine del campo. Stava provando la vela di Michele e, finché non gli ho fatto notare la cosa, era convinto che il suo amico volasse con una sorta di prototipo da competizione con prestazioni straordinarie… Moreno, Chato e Michele (con la vela di Stefano ovviamente) hanno invece optato, vista la mia “velata insistenza” per un più opportuno circuito a C, che hanno completato da soli senza problemi. Solo Michele, in finale, dondolava un po’ ma era probabilmente dovuto alla poca dimestichezza con l’ala.

Poco dopo le 9 ecco uscire, praticamente insieme, Moreno, Em e Roberto che, appena fuori dal decollo, si dirigono uno a est, uno a sud e uno a ovest. Se non fosse stato per la mancanza dei fumogeni li potevate scambiare per le frecce tricolori che fanno la “bomba”… Essendo partiti insieme si sono trovati anche ad atterrare insieme, malgrado le continue raccomandazioni di distanziarsi di quota con le orecchie. Circuito a C per tutti ovviamente ma con esiti molto diversi. Moréno, che era il più basso, ha completato discretamente il circuito, pur con qualche suggerimento. Em invece ha sospeso a metà la virata finale, facendo 90 invece di 180°, perché era convinto di dover fare esattamente così. Roberto ha fatto ancora meglio: pur sapendo cosa doveva fare, è entrato con una quota talmente esigua che, per sicurezza ha giustamente optato per un inglorioso atterraggio di culo con vento (leggero) in coda.

La presenza di un vento molto molto debole, o meglio la sua quasi totale assenza, mi ha permesso di lasciargli fare quello che ritenevano più giusto senza che corressero rischi in caso di errore. E’ stato così che anche la seconda “infornata” ha combinato le sue: Stefano è atterrato col vento dietro perché, come Roberto, è entrato troppo basso per poter fare il gancio. Chato, pur avendo fatto tutto bene, è arrivato un po’ lungo. Michele invece a un certo punto è andato in confusione, così l’ho guidato io. Ultimo a volare, un po’ più tardi, Vebija che ha fatto il C tutto da solo, salvo un paio di suggerimenti.

Dopo i voli era in programma una sessione di quiz al tilly’s ma, vista la calura siamo scappati all’agriturismo di col serai, proprio sotto il decollo ovest. Qui, all’ombra delle betulle e con la previsione di un buon pasto i nostri hanno provato le loro abilità teoriche. Ci hanno raggiunto su anche Marco e Chato. Dopo pranzo, per completare il ripasso, siamo andati in campetto. Prima che partissimo dall’agriturismo aveva telefonato Daniele che ci avrebbe raggiunto su e soprattutto Moreno che era già in zona. Gli ho spiegato dov’eravamo e l’abbiamo aspettato. Dopo una ventina di minuti ci sentiamo di nuovo “sono in decollo”, “ok, guarda giù, a 200 metri, dove sono le macchine, siamo noi”.

Dopo un altro quarto d’ora, non vedendo nessuno richiamo “non vi trovo!”. Gli spiego di nuovo, “ok, ho capito!”… dopo un altro quarto d’ora (intanto avevamo già pagato il conto e stavamo per partire…) arriva un sms “sono un …, sono alle ANTENNE!”. Alla fine ci ha raggiunto in campetto addirittura dopo Daniele.

A camol la situazione non era affatto piacevole. Credevo di trovare un po’ di fresco invece zero vento, 95% di umidità e 30°C! Un catino infernale. I ragazzi che non avevano proprio una gran voglia si sono strategicamente piazzati sotto una pianta a guardare Vebija, Daniele, Em e Moreno che sudavano sette camicie solo per allacciarsi il pettorale, non vi dico per correre e risalire la collina. C’era anche Mariano, reduce dalla sua prima frasca, che doveva controllare la vela. Dopo neanche un’ora di supplizio mi è mancato il cuore di continuare e siamo scesi giù per volare.

La situazione era un po’ scura, percui ho dato ordine che partisse per primo chi aveva pochi voli, nel caso la meteo peggiorasse. La scelta si è rivelata azzeccata perché dopo che hanno volata Moreno (buono, da solo), Daniele (discreto, da solo, un po’ troppo corto) e Michele (un mezzo disastro, con l’ultima virata dell’8 rovescia e un atterraggio cortissimo, fuori campo, per fortuna non dalla parte dove c’è il filo del telefono) la situazione si è fatta più chiusa e ho sospeso l’attività. Mezz’ora dopo sono scesi in auto perché aveva iniziato a tuonare.

Non ci siamo però dati subito per vinti e, già che c’eravamo, ci siamo bevuti qualcosa al Tilly’s, con la segreta speranza, visto che non erano ancora le 18, che il temporale scaricasse e poi tornasse il bello. In effetti, verso le 18.50 è riapparso il sole dopo poche gocce di pioggia, e i ragazzi, che già stavano per andare a casa, hanno fatto due macchine e sono tornati su. Inutilmente perché si è trattato solo di una pausa e anzi più tardi è anche peggiorato.

Esami – 15 giorni!

L’ultima settimana di corso è stata davvero torrido, in tutti i sensi!

Giovedì avevo un impegno importante ma Daniele, Chato, Roberto e Gianni sono comunque riusciti a far un volo. Tutto bene, in particolare Gianni, che era alla ripresa dopo un lungo intervallo. Mi ha stupito. Sembra che non abbia mai smesso… Roberto, che ha volato per ultimo, ha trovato un po’ di restituzione ma, forse ebbro dell’esperienza nuova, dopo aver cominciato correttamente l’avvicinamento a 8 per vento da nord, ha improvvisamente cambiato idea entrando a C come se fosse sud e atterrando così col vento in coda. Erano probabilmente 0,5 km/h così l’ho lasciato fare. Dice che la manica segnava sud… sarà…

Sabato era caldo, ma caldo, ma di più. Tanto per gradire meglio il ritrovo era stato anticipato alle 15.30 per vedere se trovavano qualche termica… Purtroppo c’era un discreto est a quell’ora, così sono dovuti andare alle antenne e la termica se la sono giocata, perché quel decollo è più basso. Solo Marco, partito per primo poco dopo le 16, ha trovato qualcosa a centro valle e si è fatto una ventina di minuti di volo. Em, Chato e Moréno invece non hanno trovato niente d niente. Chato, partito come n.2, è atterrato addirittura prima di Marco sebbene abbia cercato con le unghie e coi denti di stare su. Gli altri due non hanno trovato proprio nulla.

IL secondo giro si fa dal decollo sud perché il vento si è raddrizzato. Si aggrega anche Stefano e proprio lui, partito per primo, trova una discreta termicuccia che lo tiene a quota decollo e gli fa fare, alla fine, un volo di quasi mezz’ora. Em è meno fortunato e scende in meno di 15 minuti come Marco che imposta l’avvicinamento a C ma tende a tenere un po’ troppo i 360° e se non lo interrompo finisce che atterra mentre sta ancora virando… Moréno ottimo, nulla da segnalare. Anche Chato stavolta trova ascendenza e atterra dopo oltre 20 minuti di volo. Peccato per l’atterraggio: avvicinamento corretto a C ma interrotto un po’ prematuramente, virata base molto alta, un otto intero per smaltire la quota e ancora è arrivato lungo. Buona comunque la gestione dell’imprevisto, dato che non ha fatto caz..te. Volano anche gli altri, ma ormai non c’è più nulla da dire.

Si torna su, il sole è ancora alto (e picchia maledettamente!). Stavolta si aggiungono anche Gianni che fa un bel volo da solo, inclusi gli 8 (il vento ha cominciato a girare) e Vebija, tutto da solo malgrado il traffico. Volano nuovamente Em, Stefano (ancora una leggera termica), Marco, Moréno, Chato, Roberto.

Poco prima delle 20 sono tutti giù. Arriva Daniele, non è venuto per volare, aveva un impegno lì vicino, però ha la vela in macchina… Ma sì, un volo in più gli può solo far bene. E così Roberto e Vebija lo accompagnano su. Gli altri sono letteralmente cotti e lasciano. Visto che l’aria è calma facciamo una simulazione d’esame, tutti bravi. Solo Moréno, forse un po’ affaticato vista la giornata e la non più verde età (…), sbaglia un po’ le misure e arriva lungo. A modo suo fa centro, ma nel campo a sud dell’atterraggio! Em è un caso a parte perché non riesce a fare le prove essendo decollato con un bel nodo robusto al freno sinistro. Si limita così a gestire il volo e l’atterraggio.

Domenica mattina ritrovo presto, alle 7 siamo lì. Per la verità ci sono solo Moréno, Em e Roberto. Primo volo senza storia. Per il secondo arrivano anche Michele e Stefano, anche in questo caso nulla da segnalare, tranne Michele che, impostata bassa la virata base non riesce a chiudere e atterra di traverso, il vento è debole, può andare anche così. Terzo giro, l’aria inizia a friggere e c’è qualche termica. Parte per primo Em, che però forse ha anticipato di qualche minuto al partenza perché non trova nulla mentre tutti gli altri riescono a stare su bene. Stefano fa addirittura 35 minuti, attirandosi le “maledizioni” dei compagni che ha via via messo a terra. Lo avevano fatto partire subito dopo Em, sperando che ne seguisse l’infelice sorte, ma lui ha resistito e li ha messi giù tutti. I primi avevano già finito di ripiegare quando è atterrato. Michele ha fatto un decollo sui generis, gonfiaggio non proprio impeccabile e corsa di lato verso una pianta. E’ riuscito in qualche modo a partire e, per festeggiare (o per far vedere di quanto l’avesse schivata) ha dato un bel calcione alla cima dell’albero. Ancora non lo sapevo ma era solo l’inizio di un pomeriggio da cardiopalma…

Forse si sono sentiti per un attimo arrivati, considerando che erano alla vigilia dell’esame, forse erano solo distratti o magari è stato il caldo. Fatto sta che la statistica che vuole qualche bella stronz..a in ogni corso è stata rispettata. Se volete saperlo temevo di rovinare la media… Dopo un pranzo e un primo pomeriggio di relax, alle 16.30 ci troviamo al decollo sud per gli ultimi voli, magari con un po’ di termica come il giorno prima. Decolla per primo Em (ora, alla fine del corso, capisco perché mi ha chiesto di non pubblicare il nome per esteso), malgrado i consigli negativi il nostro decide di partire alla francese. Non si sa se bene o male (le versioni sono discordanti) comunque parte. Davanti al decollo c’è un gruppo di una decina di vele, così gli suggerisco di andare a cercar fortuna verso la croce. Quando è quasi arrivato lo vedo ballare un po’, vista l’ora è normale. Ecco che, come suggerito in caso di turbolenza vira a sinistra verso la pianura, più tranquilla… ma… ah forse vuole tornare indietro, sta facendo un 180° … 190°… 200°… 270° “Em, porc…, ti ho detto e ripetuto centinaia di volte di non virare MAI verso il costone, anche se sei alto!”… ” e poi adesso stai sparendo dalla visuale, dai su, torna fuori immediatamente!”… “Em, ti ho detto di uscire sul costone, dove sei adesso non ti vedo!”… Nessuna risposta e la vela non riappare… C’è in volo Chato, ma è troppo basso per veder qualcosa, così lo invito in atterraggio, sospendo i decolli degli altri e chiamo via radio, senza risposta. Aldo, dal decollo fa lo stesso senza risultato… Decolla Stefano, con l’ordine di andare verso la croce e dare un’occhiata. Pochi minuti di pausa ed ecco la comunicazione via radio “E’ atterrato su un prato qui sotto, sta ripiegando!”

Sospiro di sollievo generale e io intanto preparo il randello… Partono gli altri. Sarà stato lo spavento, o il vento da ovest che non è mai semplice da queste parti, ma sembra che si siano scordati di botto tutto quanto. Michele fa l’avvicinamento a C e conclude l’ultima virata a meno di un metro da terra, Marco fa il C sebbene in quel momento il vento sia da nord ovest e atterra col vento in coda, Roberto fa gli otto un po’ avanti e così passa vicino al condominio prima di atterrare. Solo Stefano e Chato se la cavano senza errori. Moréno? non so, l’ho rimosso. Ha volato? boh! C’era un po’ di confusione, in due ore si sono messi in pari con tutti i corsi precedenti, devo essermi dimenticato di annotarmi il suo volo sul registro… ma come si dice? nessuna nuova, buona nuova…

Em ovviamente scende in auto. La spiegazione? Ha sentito la turbolenza, voleva andarsene e la strada più breve gli è sembrata quella che vi ho descritto, perché voleva andare in valle. Solo che ha trovato una montagnola sulla sua traiettoria… Siccome il ferro si batte finché è caldo lo rimando su con gli altri. Chato si fa 20 minuti di termica, Daniele, Roberto e Vebija un po’ meno ma se la cavano. Buoni gli atterraggi. Em fa solo le manovre e l’atterraggio c’è un leggero nord ma gli lascio fare lo stesso l’avvicinamento a C. Marco bene. Moréno fa, come Roberto prima, gli 8 troppo avanti ma stavolta talmente avanti che non mi resta che farlo tornare indietro e atterrare verso sud, ovviamente lungo, più o meno dove era atterrato al mattino… Moreno invece va bene.

C’è ancora tempo per un ultimo volo. Tornano su Daniele, Moreno, Moréno, Marco ed Em. Tutto bene, finalmente. Su è rimasto il solo Aldo con una vela della scuola, perché la sua è rimasta chiusa nella sua auto in atterraggio. E’ indeciso se partire o recuperare un’auto… Il corso era praticamente finito… la caz..ta era stata fatta… a voler essere pignoli mancava solo una cosa… ma vuoi che capiti all’assistente?… abbiamo finito alle 22 di recuperare la vela! per i dettagli cliccate qui.

Finalmente se ne sono andati!

Sabato 29 giugno 2002 è finito il corso 1-2002. Mancava Moreno, che quindi farà il prossimo esame. Ma andiamo con ordine…

Giovedì 27 ultimi voli per chi può… Alle 18 ci sono Chato, Roberto e Gianni. Ovviamente tutto bene. Alle 19 ho un biposto, dopo il mio volo ripartono Roberto e Gianni più Vebija che ha sostituito Chato, corso a casa a studiare…

L’esame è fissato per sabato mattina, ritrovo ore 7.30. Caso strano sono tutti puntuali, o quasi. Daniele e Gianni, in anticipo, vanno a fare colazione da Canal. All’incrocio incontrano Roberto e quasi lo convincono a tornare a casa dicendo tristi e seri “Tutto rimandato!”. Fortunatamente viene a controllare di persona… Dopo l’arrivo della corriera di Moréno, subito al decollo sud per la prova pratica. Per primo vola Francesco che fa l’esame biposto, poi via via gli altri, con Em a guidare il gruppo. Si sa, l’esame è una giornata particolare, c’è la tensione, l’angoscia, la voglia di far bene e la paura di fare cretinate… Quando poi ci si mette pure la meteo… Com’è, come non è, fatto sta che alle 8,20, cosa mai successa prima, in decollo c’è già termica e una discreta turbolenza e in atterraggio vento sostenuto da ovest, situazione mai provata prima dagli allievi e che costringe a smaltire la quota sul lato più tecnico del campo, quello del condominio. Avviso via radio Aldo in decollo: “vento da ovest, è necessario fare l’avvicinamento a granchio sul fossato” In decollo si guardano preoccupati… Non sanno che Em, che era già in volo, ha capito da solo la cosa e, scegliendo bene quota e tempi ha deciso autonomamente per quel circuito, atterrando perfettamente in centro campo. Anche gli altri, malgrado il grosso problema in più, se la cavano in maniera splendida e superano tutti brillantemente la prova pratica.

Si va al tilly’s per i temutissimi quiz. Hanno un’ora di tempo da dopo 30 minuti hanno già consegnato tutti, incluso Em che era in guerra aperta con quelle benedette domande. Unico ritardatario giustificato Vebija che deve leggere con calma le domande per evitare di tradurre male. Alla fine comunque consegna. Correggiamo. Tutti sufficienti e quindi promossi, ma abbiamo finito troppo presto, cosa possiamo fare… Ok, interroghiamo Marco! Prima, per evitare situazioni imbarazzanti, completiamo tutti i documenti, verbali ecc con scritto PROMOSSO e poi lo chiamiamo dentro per “l’interrogatorio”, siccome la cosa è più bella se c’è il pubblico facciamo entrare anche gli altri dicendo “Solo due domande a lui e poi abbiamo finito, sedetevi!”

Lui prende posto, su una scomodissima panchina di fronte a me e Roberto, l’esaminatore, gli altri dietro. Io e Roberto ci guardiamo

– “cosa gli chiediamo?”

– “io direi qualcosa sullo svergolamento?”

– “OK. Marco, parlami dello SVERGOLAMENTO ADIABATICO SATURO…”

Lui ci guarda, perplesso, e io mi copro la bocca per non farmi scoprire… poi chiede

– “potete ripetere?”

– “Sì, lo sai no, cos’è lo svergolamento…”

– “Sì certo”

– “e il gradiente adiabatico…”

– “secco e saturo, sì lo so…”

– “bene, quando l’ala si trova a volare in prossimità della base del cumulo, quando l’aria passa da secca a satura, cosa succede…”

Silenzio, sta pensando la risposta, o più probabilmente cerca di capire che domanda ha sbagliato nei quiz… Dietro si vedono facce preoccupate, un paio di ragazzi confabulano, uno annuisce sicuro come a dire “io la so!”

Azzarda qualche monosillabo poi io mi abbatto sulla scrivania ridendo. Mi tiro su subito e lui è ancora lì serio, indeciso sul da farsi. Un secondo di silenzio imbarazzante, l’esaminatore non parla… Dietro qualcuno accenna un risolino… poi lui fa “senti maaaa… mi state vagamente prendendo per il culo?”

Smaltite le risate e le battute comunichiamo ufficialmente a tutti che sono stati promossi. Dopo le ultime raccomandazioni ci salutiamo e mandiamo chi non ha già provveduto a iscriversi al club e stipulare l’assicurazione. Solo dopo mi viene in mente la foto di gruppo… che testa! Chato è già scappato a casa per annunciare la lieta novella, così non c’è, lo aggiungerò col computer…

Al pomeriggio, dopo il pranzo a col serai, volano subito Moréno, Daniele, Marco, Roberto, Em e Chato. Il primo volo, malgrado siano le 16, è un buco. Essendo atterrati presto tornano su e stavolta trovano restituzione. Marco fa circa 1500 di quota, gli altri meno ma stanno comunque su… un buon modo per iniziare la loro nuova carriera…

Postfazione

Domenica 30 era la data di riserva in caso di maltempo. Visto che gli esami erano andati ero libero così ho organizzato la giornata in modo da accompagnare i ragazzi che volevano andare in qualche posto nuovo. Alle 8 di mattina ci siamo trovati con Chato, Em, Daniele, Aldo e il corrierista Moréno per andare al panettone. Saliamo, con calma perché alla mattina presto gli autisti che trovi in strada spesso dormono ancora, senza contare ciclisti e podisti vari… Verso le 9 siamo su, vento ottimo, si parte. Il decollo è sterminato, ci stanno oltre 100 vele, ma ovviamente in nostri si mettono vicini vicini. Nessun problema se non fosse che Em e Daniele provano pure a partire insieme. Li fermo, raccomandandomi una distanza di almeno 10 sec tra i decolli. “Ok, ok, abbiamo capito, non ti preoccupare…”, mi giro a parlare con Moréno e partono, di nuovo insieme… Sarà che non sono più ufficialmente l’istruttore…?

Io recupero l’auto. Una volta giù i commenti sono entusiastici e la proposta è tornare su. Io ho un impegno alle 11 e non farei in tempo, gli chiedo solo un passaggio fino al decollo sud che, li avviso, per me oggi è più che sufficiente. Una volta su, mentre scarico la vela, ecco qualche dubbio “non è che è troppo forte su?”, “pensi che qui riusciamo lo stesso a fare un bel volo?”, “cosa consigli?”

Affermo convinto, ed è così, che secondo me si divertiranno parecchio oggi partendo da qui, convinti! Io apro e parto subito. Bella termica davanti al decollo e sono subito sopra. Em è un lampo e in tre nano secondi mi è a ruota. Gli altri, Chato, Daniele e Moréno seguono con calma. La giornata è proprio buona, termica da 2-3 m/s praticamente ovunque e relativamente tranquilla. A un certo punto mi vedo sotto i ragazzi, di cui solo Moréno ha il vario… Opto tatticamente per un cambio di zona, onde evitare figuracce… Attraverso così la valle dei delta. Dopo 2 minuti Moréno e Daniele mi seguono!!! Per evitare di portarli a un fuori campo (non si sa mai) torno subito indietro. Loro invece restano lì e perdono, perdono, perdono metri dopo metri… Li osservo preoccupato tornare indietro bassi… un po’ li tiene… adesso vanno in atterraggio… sono quasi sotto la cava… da lì non si torna… vabbè, 15 minuti di volo con un traverso… non male per il primo giorno… E INVECE TORNANO SU!

40 minuti dopo sono ancora tutti lì sul costone, chi più alto, chi più basso. Io sono in ritardo per l’appuntamento, sono le 11.30, scendo! Tre minuti dopo di me atterra Moréno e poi, in rapida sequenza, gli altri. Il primo commento? “Finalmente sei sceso, non volevo essere io il primo ad atterrare!” Sono ovviamente strafelici.

Alle 14 appuntamento in atterraggio, si va “alla RIVIT”. E’ tornato Aldo, c’è Zuffo e lì ci raggiunge anche Vittorio, dopo alcuni mesi di astinenza forzata. L’atterraggio è piccolino e con alcuni ostacoli, gli spiego cosa fare e soprattutto mi raccomando di non prenderlo di traverso, che non ci si sta. Si sale con la navetta, comodo! Circa 1200 metri di dislivello e la pianura davanti a noi.Dietro c’è un cumulo un po’ scuro, così li avviso di non salire proprio tanto… Vento teso di termodinamica. Decollo per primo, seguito come sempre a ruota dal solito Em. Faccio qualche passaggio molto radente sul decollo… come mi diverto… Em mi imita ma, dopo un passaggio radente su un cavo telefonico, opta per una quota un po’ maggiore. Dopo poco faccio top per veder partire gli ultimi e per aiutare Aldo che, in mancanza assoluta di piante nelle vicinanze ha deciso di infiocchettare la manica a vento…. Marco vola molto vicino al costone in cerca di ascendenza e invece un improvviso “meno” lo mette a terra 200 metri sotto il decollo, che è tutto prato. E così abbiamo anche il secondo top involontario del corso… Daniele e Moréno beccano la stessa discendenza di Marco che li porta quasi in atterraggio, solo 300 metri prima di atterrare trovano qualcosa e faticosamente risalgono, gli piace proprio stare bassi a quei due… Vittorio decolla e comincia invece a salire, segno che il ciclo termico è ripreso. Vola dritto e sale. Riparto anch’io! Il cumulo dietro si è dissolto e ora restano solo piccole nubi qua e là. Si sale che è un piacere ma sono tutti molto bassi così vado giù anch’io. Solo Marco, decollato poco lontano da dove è atterrato, è ancora alto. Dall’alto mi godo gli atterraggi. Em è il primo e il più originale, come sempre, io parlo ma lui… Prende il campo di traverso, unica cosa che gli avevo detto di non fare. Un secondo dopo la decisione si accorge che avevo ragione e che non ci sta, così torna indietro e atterra, sempre di traverso come voleva lui, ma in salita e col vento in coda… fuori campo. Daniele sembra impostato meglio ma è un po’ alto, prova un’ultima virata ma… fuori campo pure lui. E’ la volta di Vittorio, non vola da parecchio… fuori campo, vicino agli altri due, con l’aggravante che la vela finisce sopra un vigneto, anche se lui precisa che non si è tecnicamente infrascato. Sarà… certo che i parapiglia dovunque vanno, si fanno notare. Aldo segue il copione ormai classico e va anche lui fuori campo, da buon parapiglia schiva un’auto che sta transitando su una strada bianca nei pressi. Moréno a questo punto deve aver fatto confusione perché in atterraggio non c’era nessuno mentre nel campo a fianco c’erano 4 vele… Ha così impostato l’atterraggio sul “nuovo” campo ma è arrivato molto lungo (come d’abitudine) e solo con una virata all’ultimo ha schivato l’auto mancata prima da Aldo, che nel frattempo si era spostata! Poco dopo le 17 eravamo tutti giù (Marco ha imitato i colleghi atterrando anche lui fuori campo per completare il quadro). All’atterraggio mi viene subito incontro Vittorio che rilascia la seguente dichiarazione ufficiale, poi confermata via e-mail: a) quota decollo al variometro = 1334 b) quota max toccata = 1660 c) velocità max risalita= +4,6 m/s d) NON era un infrascamento! Pareva una telescrivente coi dati di borsa… Dopo attenta analisi Aldo e Vittorio sono tornati a casa e noi abbiamo optato per un ultimo volo, dalla Ceresana, a pochi km di distanza. In realtà da lì hanno volato solo Zuffo, Marco e l’immancabile EM. Daniele è filato a letto distrutto, Moréno si è messo a dormire nel campo di atterraggio su un sedile della macchina portato apposta fin là da Borso e io ho recuperato la macchina. Bellissimo anche il volo conclusivo, con i due spennacchiati aquilotti tirati già a colpi di telefonate dopo un’ora e venti di volo. Cena al Pan e Vin a Chiuppano, dove ci ha raggiunto anche Stefano con la morosa, perché non ha resistito alla lontananza e voleva sapere com’era andata la giornata dalla viva voce dei protagonisti… Solo verso mezzanotte Moréno ha recuperato l’auto in decollo a Borso ed è tornato a casa…

L’angolo degli allievi 🙂

Dopo la positiva esperienza del corso 2-2001, anche i ragazzi di questo corso hanno dato il loro contributo al sito. Il primo, e per ora unico, a scrivere è stato Moréno ma anche Marco ha dato il suo contributo, sia pure orale, che ho provveduto diligentemente ad annotare e trascrivere perché le sue perle, al pari dello splendido testo di Moréno, sono davvero “illuminanti” sul clima creatosi durante il corso…

Moreno, Marco …

Perla di Stefano del 29 giugno, giorno d’esami, in contesto di previsioni del tempo: a Trento Tonezza, a Padova Piove ma a Vicenza Thiene… erano proprio fusi!

19 giugno 2002

Preso dalla sindrome di “Stoccolma ” ecco anche il mio contributo per l’angolo degli allievi.

Titolo: ” NON SOLO VOLO”

Da diversi anni volare con il parapendio era un mio desiderio. Le circostanze della vita non sempre ti permettono di fare quello che vuoi .Gli anni sono passati e finalmente si è presentata la giusta occasione.(Prima di continuare vorrei fare una premessa per i più che non mi conoscono e li possa aiutare a capire meglio quello che leggeranno, io sono di Venezia ,venezia-città, per dire che io i piedi li tengo in acqua. Nel frequentare i corsi ho dovuto macinare moltissimi km). Chiusa la premessa dirò che la giusta occasione è scaturita dal matrimonio di mio cognato, lui ogni fine settimana mi ha reso la sua disponibilità di casa e di persona ,lui e sua moglie. Loro abitano a Castelfranco Veneto e la cosa mi ha notevolmente aiutato. Mesi fa nel ripulire alcuni cesti di vecchie riviste mi tornarono tra le mani dei mensili che trattavano di parapendio. Il vecchio sogno, si fece sentire, sfogliando quelle pagine sentivo un entusiasmo crescermi dentro. Complice la nuova tecnologia: “internet”, contattai via e-mail uno sconosciuto signore che teneva i contatti telematici dal suo sito WWW.MANTAONLINE ; generoso di risposte come un buon samaritano aiutava tutti a capire la soluzione dei nostri problemi e a indirizzarci per la giusta via. Lui era l’ ILLUMINATO, la strada da seguire. Dopo uno scambio epistolare telematico, lo contattai telefonicamente e sentii la sua voce; ( Questa volta vorrei ,prima di continuare ,spendere due righe sulla telefonata, o meglio su quell’aggeggio che i più gia conoscono essere in possesso dell’ILLUMINATO. Chiamasi probabilmente palmare , ma conosciuto sicuramente come scatola magica, lui tira fuori la sua bacchetta ,dotata di strani poteri, traccia strani segni e lui sa tutto. Mille voci lo contattano ,poiché lui ” E’ ” lui sa, lui dice è la conferma di ogni dove, dell’ognicosa, lui è…….IL PADRONE DEL TEMPO , almeno quello meteorologico, lui sente il :RESPIRO DEL CIELO. Come star-trek con l’aggeggio infernale si fa autotrasportare, lui è al decollo, in volo all’atterraggio,ovunque ,anche in………………………… CAMPETTO………….. Premessa nella premessa nell’ enciclopedia Treccani (la più autorevole ) alla voce campetto sta scritto:” Posto recondito dove il signore disse al verbo fatto uomo: TU (allievo) vagherai ramingo in ogni lato, alla ricerca del SOFFIO di vita ,e solo in quell’istante ti ELEVERAI a me ma solo per un ATTIMO, poi ritornerai nel FANGO, nell’arsura delle tue fatiche portando con te il fardello della tua vita ( ma leggesi VELA).” . Finita la divagazione ritorniamo tra le nostre righe. Durante quella telefonata ci mettemmo d’accordo sul vederci una domenica li nel posto nell’amena località che risponde al nome di Semonzo ,più precisamente in Piazzetta Paradiso ,già il nome un programma. Arrivò quella domenica………..scambio di telefonate in loco per più precise indicazioni e mi ritrovai dove?????? ma al TILLI’S meraviglioso locale e simpaticissime signorine. Quella prima volta che ci misi piede appena varcato l’uscio mi sembrò di essere in Austria,tutti parlavano tedesco o austriaco ,insomma un idioma a me sconosciuto ,ma n’do cas…piterina ero capitato? Lo capii più tardi ,nel tempo, il fascino del posto attirava a se innumerevoli persone ,pardon ,parapendeisti e deltaplanisti ,da ogni dove. Come la mecca per i mussulmani ,li ,almeno una volta nella vita ,chi volava doveva andarci. L’ILLUMINATO lo vidi poco più tardi . Nel parcheggio antistante l’atterraggio vicino ad un espace c’era lui ……… un attimo, voglio spender due righe sull’espace. Probabilmente è omologato come ENTEREPRISE navicella ipergalattica, all’interno puoi trovare di tutto, è come se un intero mercatino di bric e brac ,di quelli che si fanno la prima domenica di ogni mese in qualche piazza, fosse tutto dentro. Tu vuoi una roncola, un decespugliatore, una radio, una vela ,un casco, un martello un chilo di pomodori due mele, basta chiedere e tutto viene immediatamente autotrasportato. All’interno c’è anche una borsa modello Merrypoppins ha circa settemila tasche divise a loro volta in duemila scomparti più piccoli ,qui dentro tiene ogni tipo di stampato, circolare ministeriale, volantini elettorali, e altre forme cartacee . Dopo quest’ennesima divagazione ritorniamo all’ incontro; finalmente vedevo negli occhi lui FABIO LORO, stretta di mano di convenuto e presentazione di altre persone che sostavano vicino all’ interspace. Con piacere fui presentato ad un’altro veneziano,pardon ,veneziana che aveva frequentato il corso ed era rimasta soddisfatta, poi mi presentò un’altra persona, ALDO. Lui quella domenica fu il mio Virgilio che mi accompagnò tra i “gironi della zona”: le antenne ,le casette,decollo sud, atterraggio ,atterraggio lungo,qui e bene li è male. Insomma gita turistica con visione del posto. Diventerà per me e quelli del mio corso il mentore del decollo e carissimo amico. Il mio primo volo è stato un biposto con Fabio. Non era l’ emozione del volo che mi rapiva , ma il panorama della zona, gia perché quel giorno l’aria era così tersa che si poteva vedere il mare, la pianura che mi appariva davanti era eccezionalmente perfetta come un quadro iperrealista ogni cosa era stata dipinta con dovizia di particolari; era bellissimo. Ancora adesso quando saliamo al decollo sud per le prove di volo ,con calma mi guardo attorno lascio che i miei occhi si riempiano di quel panorama,dovunque mi giri vedo cose nuove. Volare è ogni volta un’emozione nuova ,ogni volo nasconde qualcosa e molto altro ancora dovrò imparare. Spero di poter scrivere un giorno di un mio volo da solista,di un volo magico che mi riempia l’animo di emozioni nuove. Ho conosciuto anche nuovi amici, compagni di corso e non, per ognuno di loro avrei qualcosa da dire, poiché in ognuno di loro ho trovato qualcosa di speciale. Ma voglio fermarmi qui, vorrei dire un grazie sincero e di cuore al mio istruttore Fabio e nonché amico,(non me ne voglia se ho scherzato un po’), che ha saputo con pazienza sopportarci, ai miei compagni di corso, con i quali spero aver creato un’amicizia che possa continuare nel tempo, e a tutti gli altri amici ,anche quelli interessati più a mia figlia che al sottoscritto. L’atmosfera del grappa mi ha rapito , forse stregato perché quando sono li riesco a volare anche con i piedi per terra.

Moreno

Titolo: frasi celebri. Autore (orale): Marco. Testo a cura del webmaster (!)

Rivolto a Chato, in occasioni diverse: ti sei lanchato?, hai rinunchato? sarai bocchato!

Durante la lezione di aerodinamica: la pressione mi piace perché si misura in bar

Parlando della meteo: prima o dopo el caea … … … el vento!

A proposito della nostra zona di volo: Evitare di volare col vento da nord est? …ma se siamo nel nord est!

Previsioni per il week end: Venti meridionali al nord? … solo 20?

Un temporale grosso si riconosce perché fa ombra: a ‘o bevo!

Durante il ripasso di meteo: Cosa porta un fronte caldo? ‘a febbre!

Tecnica di pilotaggio: perché si tengono i freni pizzicati? per rendere l’ala rigida…

Fa caldo e una ragazza gli chiede scherzando un fucile per le zanzare. “solo a pompa!” fa lui

Si sta discutendo di quanti piloti, in decollo, diano il loro contributo più o meno indovinato alla formazione didattica degli allievi: l’istruttore è Fabio, Lòrò lasciali stare!

Se non le avete capite chiamatemi che ve le spiego. Se le avete capite e le trovate delle boiate pazzesche, allora siete d’accordo con i nove compagni di corso di Marco!